capitolo 6

ACCESSORI PER VASI VINARI E TUBAZIONI

Valvole

Albino Morando, Guido Dirani, Simone Lavezzaro

Cenni storici

I contenitori per il vino già in origine disponevano di accessori. Gli stessi recipienti di terracotta andavano otturati con un coperchio e le prime botti disponevano di aperture chiudibili con cavicchi e portelle di legno. Un lusso era rappresentato dal rubinetto di legno, ma si trattava pur sempre di dispositivi semplici ed economici.

Fino a metà del secolo scorso veniva comunemente utilizzata la valvola di spina a becco di clarino di bronzo e ottone, che consentiva gli interventi di spillatura in tutta la cantina con un unico rubinetto spostabile (A). Le portelle ed i boccaporti si sono evoluti nei materiali impiegati passando attraverso legno, ghisa, ferro, bronzo, alluminio e materie plastiche, per arrivare all’acciaio inossidabile, ormai dominante.

Oltre agli accessori essenziali, a poco a poco si sono inseriti altri dispositivi utili (segnalivello, termometro, valvole di spillatura (B), valvole automatizzate, tubazioni fisse, dispositivi per il controllo delle temperature, ecc.), talvolta muniti di congegni elettrici, elettronici o computerizzati, che possono incidere in modo consistente sui costi del contenitore.

Ormai assodata la necessità di adottare materiali ad elevata inerzia chimica (acciaio inossidabile, polimeri plastici, elastomeri, ecc.) si è ora alla ricerca di finiture interne perfette nelle tubazioni, nei raccordi e nelle valvole. Infatti la sterilità è un’esigenza sempre meno derogabile, ed anche l’enologia deve adeguarsi agli imperativi già da tempo seguiti nelle altre industrie alimentari (C).

La scelta degli accessori va quindi valutata anche in funzione di contenere al minimo i focolai di inquinamento e poterli eliminare con sicurezza tramite adeguati interventi sanitari.