capitolo 8
SOSTEGNI MINORI
La struttura portante di un vigneto generalmente è costituita dai pali di testata o capisaldi e dai pali di mezzeria, posti a distanza di alcuni metri
l’uno dall’altro, per sorreggere i fili.
La vite, essendo strutturalmente una liana, per sorreggersi deve aggrapparsi ad un sostegno, altrimenti tende a strisciare sul terreno. Lasciando
crescere la barbatella libera, legandola solo ai fili orizzontali, il ceppo tenderà ad assumere un andamento contorto. Per questo, generalmente, una
volta impiantato il vigneto, viene posto un sostegno ad ogni barbatella.
Per i terreni pianeggianti talvolta è sufficiente che questo svolga la funzione di tutore per qualche anno in attesa che si formi un ceppo robusto e
rettilineo; invece, nei terreni declivi, la necessità di un supporto per assicurare la verticalità del ceppo si mantiene per tutta la durata del
vigneto.
Infatti in queste condizioni, soprattutto con le sistemazioni in traverso, il terreno compattato dal transito dei mezzi meccanici spinge verso valle,
causando incurvamenti del ceppo (A, B).
In primo luogo, è necessario limitare le cause che possono spingere in basso il suolo, come ad esempio lavorazioni con aratro, perché compromettono la
stabilità anche dei sostegni principali.
Secondariamente, si devono utilizzare tutori sufficientemente robusti, ben conficcati nel terreno ed adeguatamente legati almeno ad un filo.
Successivamente ai sostegni si assicura la vite con legature adatte e tali da non danneggiare il ceppo, in forte crescita, soprattutto nei primi anni.
Nei terreni molto declivi, talvolta si preferisce adottare un tutore alto come il filare, che viene accuratamente legato ad almeno due-tre fili, proprio
per assicurare una struttura maggiormente stabile nel tempo (C).