capitolo 10
ACCESSORI E LEGACCI
Fissaggio dei fili
è un’operazione importante e delicata che deve durare nel tempo, risultare rapida ed economica, con la possibilità di sganciare il filo (ad esempio, per
la sostituzione di un palo rotto) e rimetterlo agevolmente. Nel tempo sono state proposte diverse soluzioni (A) ancora tutte attuali e per le quali è
difficile indicare delle preferenze nette, perché cambiano con i sostegni verticali, le modalità di messa in opera dei fili e le esigenze operative al
punto che, talvolta, coesistono sistemi diversi nella stessa azienda o nel medesimo vigneto.
In alcuni casi, i fili vengono semplicemente aumentati di numero posizionandoli a quote diverse, oppure disponendoli ai due lati del palo per costituire
una stretta gabbia.
(A) - Sistemi per il fissaggio dei fili ai pali di mezzeria
Legature con vimini. In passato (ma non manca qualche applicazione attuale), i fili venivano legati al palo con robusti vimini e
sostituiti appena erano deteriorati, all’incirca ogni due-tre anni (1).
Legature con filo di ferro zincato, inox o rivestito di plastica. Una volta il filo di ferro era poco impiegato come legatura,
perché costoso, talvolta poco malleabile e non molto duraturo, a causa della mancanza di rivestimento o della limitata zincatura. In seguito, con
la produzione di fili più malleabili e con zincature durevoli, questo tipo di fissaggio è stato ampiamente utilizzato (2), e lo è tuttora,
nonostante qualche svantaggio come la tendenza della legatura a scorrere verticalmente sul palo, la durata limitata, se il filo impiegato è di
piccola sezione, l’abrasione a carico del filo sorretto. Questi inconvenienti vengono attenuati di molto con l’impiego del filo di acciaio
inossidabile di piccolo diametro, che deve necessariamente essere del tipo ricotto, per risultare duttile e maneggevole (3).
Fori nel palo. Utilizzabili nei pali di legno, di cemento vibrato di sezione quadrata, di ferro, di acciaio inossidabile e di
plastica. Tra gli svantaggi occorre ricordare l’indebolimento del sostegno verticale, le possibili abrasioni sul filo (ovviabili con manicotti di
gomma), e soprattutto, l’impossibilità di sostituire il palo senza tagliare i fili. Per quest’ultimo motivo, pur essendo la soluzione più semplice
ed economica, è anche la meno consigliata (4).
Chiodi di foggia diversa. I pali di legno consentono l’infissione di chiodi, cambrette (a forma di U) e altri che possono essere
facilmente asportati e rimessi purché il legno non sia particolarmente duro. Alcuni con la punta ad ancora rendono lo sfilamento accidentale
difficoltoso (5).
Punti metallici. Per legni molto duri (robinia, rovere e, soprattutto, azobé) si ottengono ottimi risultati con i punti metallici
di acciaio inossidabile infissi con dispositivo pneumatico (6).
Filo di ferro (zincato o inox) foggiato ad anello. È una soluzione semplice e poco costosa che richiede solo un po’ di tempo per
la preparazione, comunque fattibile in azienda in tempi morti. Il filo della giusta lunghezza viene girato attorno ad un piolo per formare un
anello che servirà per il passaggio del filo di ferro (7).
Portafilo a tubo legato al palo con filo zincato o di acciaio inossidabile. Si può impiegare un tubo di recupero (ad esempio i
tubi in gomma utilizzati in passato per i trattamenti antiperonosporici) oppure un pezzo di un robusto tubo di materiale plastico morbido
(polietilene o PVC stabilizzato ai raggi ultravioletti) o di acciaio inox (8).
Gancio semplice o doppio, specifico per pali di cemento. È un dispositivo semplice e di costo accessibile, con i vantaggi di una
rapidissima messa in opera e la possibilità di inserire e togliere il filo senza difficoltà. L’impiego è limitato ai pali di cemento con fori
appositamente predisposti (9).
Portafilo specifico di materiale plastico. Ne vengono prodotti di tipi diversi, predisposti per essere legati o inchiodati o,
meglio, con entrambe le possibilità. Il vantaggio maggiore di questi portafili specifici è quello di consentire l’inserimento del filo in un
secondo tempo e di toglierlo a piacere in qualsiasi momento (10, 11).
Asole ricavate per punzonatura su pali di acciaio. è una soluzione in via di diffusione legata al favore che stanno incontrando
questi sostegni. Ai vantaggi del costo ridotto ed alla rapidità di messa in opera dei fili, si contrappongono l’indebolimento del sostegno (il
punto di rottura è sempre la prima asola a partire da terra), i rischi di ferimento alle mani degli operatori ed il fissaggio del filo poco
stabile. Si deve comunque rilevare uno sforzo da parte dei costruttori per migliorare la funzionalità delle asole (12).
Fissaggio dell'ultimo filo alla sommità del palo. Può essere necessario quando il filo porta pesi importanti come nelle cortine a
ricadere (13).