capitolo 3
TERRENO
Lo scasso offre un’occasione unica nella vita del vigneto per interrare e distribuire uniformemente e a diverse profondità gli elementi nutritivi
necessari alla vite. Questa concimazione straordinaria è importante soprattutto nei terreni di medio impasto e argillosi, nei quali la percolazione in
profondità dei cationi minerali è più difficoltosa, perché gli elementi vengono trattenuti dal potere di scambio del terreno.
Per i terreni sciolti (CSC <10), la concimazione d’impianto deve invece costituire una fertilità di base che va comunque frequentemente ripristinata,
a causa della difficoltà del terreno a trattenere gli elementi nutritivi.
Con la concimazione d’impianto si costituisce una riserva degli elementi meno mobili nel terreno, si migliora la struttura del suolo e si creano le
condizioni ideali per l’attecchimento e lo sviluppo delle giovani piantine. Ciò è ottenibile apportando al suolo quanto manca per avvicinarsi alle
condizioni ottimali, perciò è indispensabile innanzitutto conoscere il terreno.
Analisi del terreno
La sua valutazione deve essere in primo luogo visiva (osservare il colore, la presenza di scheletro, il grado di compattezza ecc.) e storica
(comportamento della coltura precedente, eventuali manifestazioni di carenze, ecc.).
Tale “importantissima” analisi va elaborata sia per l’appezzamento nel suo insieme, sia per le eventuali zone “disomogenee” (ad esempio, dovute ad uno
sbancamento o ad un riporto di terreno, nei punti di affioramento naturale dell’acqua, nelle zone di colore diverso, ecc.) allo scopo di intervenire in
modo personalizzato per ogni situazione specifica.
Si sa, e non occorrono ulteriori indagini per dimostrarlo, che il letame va distribuito in quantitativi elevati nelle superfici sbancate, minimi o nulli
dove si è riportato il terreno e intermedi tra le due situazioni. Quando è noto che il terreno in questione è ricco e fertile ed il vigneto precedente
produceva regolarmente, non è sempre indispensabile procedere ad analisi chimiche dettagliate.