capitolo 5
PALI DI LEGNO
I motivi della diffusione ancora attuale del legno come sostegno della vite sono da ricercarsi nei suoi pregi (A), in grado talvolta di sopperire al
principale, importante aspetto negativo, rappresentato dalla deperibilità.
Per l'ottenimento dei pali si può impiegare il tronco come tale (B), scelto di sezione idonea in base agli impieghi: 6-10 cm di diametro per i sostegni
di mezzeria e 10-18 cm per quelli di testata. In tal caso, è importante disporre di essenze con un elevato rapporto durame / alburno, oppure, per quelle
che lo consentono, procedere ad idonee impregnazioni per favorirne la durata nel tempo.
Disponendo di un tronco di grandi dimensioni, è invece possibile suddividerlo in travetti di sezione quadrata o rettangolare della dimensione voluta.
Occorre a questo punto scartare l’alburno, ovvero la parte esterna, caratterizzata da una bassa resistenza ai parassiti del legno. Tali travi devono
avere sezioni piuttosto grandi perché il taglio ottenuto per segagione, non rispettando completamente le fibre del legno, ne indebolisce la struttura
(C).
In ogni caso, nell’ambito di ciascuna essenza, la resistenza è inversamente proporzionale alla velocità di accrescimento (D). Alberi provenienti da zone
siccitose, in cui i cerchi annuali sono molto sottili, presentano di solito un peso specifico più elevato, e, di conseguenza, una maggior longevità
rispetto alla medesima essenza cresciuta in climi più freschi e umidi. Questo aspetto non è sempre di facile individuazione, per cui è preferibile
l'approvvigionamento da ditte note, in grado di offrire le opportune garanzie.
Ovviamente esisterà una sensibile differenza di prezzo, in funzione proprio della massa volumica di ciascun lotto, ma il costo maggiore è ampiamente
giustificato e recuperabile grazie alla maggior durata nel tempo.
L'inconveniente relativo alla durata limitata del palo di legno è da sempre dibattuto ed in cerca di soluzioni, anche attraverso numerose prove
sperimentali, in cui sostanze naturali e di sintesi sono state applicate al fine di preservarne l'integrità (E).
Le impregnazioni effettuate in cantieri specializzati possono incrementare la longevità del sostegno, rispetto al medesimo privo di trattamento, ma
nessun intervento antropico è finora riuscito a imitare l'effetto della natura, secondo cui il legno più pesante può sopravvivere in vigneto anche
decine di anni, mentre legni molto porosi, anche se sottoposti a trattamenti, hanno sempre una durata inferiore (F).
Un tempo l'approvvigionamento del legno era il più vicino possibile al luogo di utilizzo, viste le difficoltà di trasporto e la presenza di ampie aree
boschive in tutta la Penisola, mentre negli ultimi decenni sono state introdotte essenze provenienti anche da zone molto lontane, come la Lophira alata
di origine equatoriale, il pino marittimo e l’eucalipto dal Portogallo, ed altre minori (G). Queste presentano costi più contenuti rispetto ad esempio
ai pali di castagno, ma non sempre abbinano la medesima durata.