viticoltura di Davide Ferrarese Cortese, il vitigno del Gavi Nella patria del bianco piemontese aria di Appennino e di mare Il Cortese è un vitigno a bacca bianca diffuso particolarmente nella zona centro-meridionale del Piemonte, coltivato in provincia di Alessandria nel Gaviese-Novese e nel Tortonese, in provincia di Asti sulla sponda destra del Tanaro e presente anche in provincia di Cuneo, in bassa Valle Belbo. Si coltiva ancora in Lombardia sud-occidentale (Oltrepò Pavese), nel Veneto Occidentale (provincia di Verona, zona Lago di Garda) e, se pure sporadicamente, in altre regioni italiane e addirittura oltreoceano; utilizzato da solo o in uvaggio, dà origine alla Docg Gavi e a diverse Doc quali Cortese Alto Monferrato, Cortese dei Colli Tortonesi, Monferrato Casalese, Piemonte, Cortese dell Oltrepò Pavese e Custoza. Il Cortese viene chiamato in dialetto piemontese Corteis, Cortesia, Courteis, nel Veronese Bianca Fernanda. Sempre in Piemonte si trova il cortesone, talora frammisto al Cortese, ma corrisponde in molti casi alla Favorita. E un vitigno ad alta vigoria con vegetazione rigogliosa e portamento della stessa semi-eretto con tralci robusti ma tendenzialmente fragili; infatti per il rapido ed elevato sviluppo si può riscontrare rottura dei germogli, e quindi è soggetto a danni da vento in primavera, esigendo oculate operazioni di potatura verde con legatura e posizionamento dei tralci. La pianta porta grappoli mediograndi che si differenziano a seconda del clone e dell ambiente del terroir, generalmente piramidale con 16 leggero aroma, tanto è vero che è un uva ottima anche da pasto. E un vitigno generoso, con una produzione di 1-2 grappoli per germoglio a loro volta mediamente pesanti e ricchi. La tipologia del grappolo e le caratteristiche della pianta, lo rendono mediamente tollerante verso le comuni patologie, ma molto sensibile all oidio; per la fragilità della buccia in particolari situazioni può subire attacchi parassitari o danni meccanici; è mediamente sensibile ai fitoplasmi. La gestione mirata del verde (spollonatura, palizzatura, sfemminellatura ed eventuale sfogliatura), abbinata ad una gestione del suolo orientata alla non lavorazione del terreno, anche solo a file alterne, ne favoriscono le migliori performance qualitative. La culla italiana del Cortese è in Piemonte e precisamente nell area del Gavi Docg, in 10 anni cresciuta quasi del 50% per un totale di 1.500 ettari, il 60% della superficie italiana A CORTESE ali sviluppate, semi-spargolo e con peduncolo lungo; l acino è mediogrande, sferico, con buccia pruinosa e di media consistenza, di colore giallo-dorato o ambrato quando esposto al sole con distacco facile; la polpa è succosa, provvista di un La fenologia del Cortese è mediotardiva per un vitigno a bacca bianca: germogliamento alla fine di aprile, fioritura nella prima decade di giugno, invaiatura entro la prima decade di agosto e maturazione intorno alla seconda metà di settembre. La culla italiana del Cortese è appunto in Piemonte e precisamente nell area del Gavi Docg, in 10 anni cresciuta quasi del 50%: nel 2003 la superficie era poco meno di 1.000 ettari arrivando ad oggi a quasi 1.500 ettari, il 60% della superficie italiana, pari a 2.500 ettari. La selezione clonale del Cortese Nel panorama vivaistico-viticolo, la propagazione del vitigno Cortese ha