VITICOLTURA di Daniela Tornato - Vignaioli Piemontesi Dallo studio del genoma nuove armi contro i fitoplasmi? La ricerca piemontese si allea con la filiera produttiva per cercare nuove risposte al grave problema della Flavescenza Dorata e studiare a fondo il genoma del Nebbiolo Progetto Nebbiolo Genomics E stato decodificato il genoma del Nebbiolo, vitigno base per la produzione di Barolo, Barbaresco, Gattinara e di altri grandi vini piemontesi, lombardi e valdostani. Questo è quanto emerso alla presentazione del Progetto Nebbiolo Genomics: genomica strutturale- funzionale su aspetti patologici e qualitativi che si è tenuta venerdì 28 Novembre 2014 ad Alba, progetto finanziato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo. Ha raggiunto questo importante traguardo un gruppo di ricercatori del Centro Nazionale delle Ricerche con sedi a Torino e Grugliasco, con la collaborazione del Dipartimento di Biotecnologie dell Università di Verona e dei tecnici della Vignaioli Piemontesi. Nel 2012, anno di inizio del progetto, si è provveduto al sequenziamento di tre cloni di nebbiolo fenotipicamente diversi: il CVT 71 e il CVT 185 ( originari di La Morra) e il CVT 423 (originario di Donnas, Val D Aosta); tali cloni sono stati coltivati su suoli diversi e con diversa esposizione per studiare come il terroir interagisca sul genotipo. Grazie ai recenti progressi della biotecnologia e all impiego di nuove tecniche della mappatura genomica è emerso che per lo stesso clone a seconda del terroir si verificano diverse espressioni dei geni. Le grandi caratteristiche qualitative del Nebbiolo derivano dall interazione tra la sua base genetica e le caratteristiche pedoclimatiche degli ambienti in cui è coltivato. 8 NEBBIOLO Altra caratteristica del progetto è di utilizzare un approccio pluridisciplinare che combina i metodi scientifici innovativi (analisi del genoma) e i dati agronomici raccolti in vigneto. Le informazioni ottenute rappresentano la base di partenza per analisi molecolari che andranno al di là delle caratteristiche generali del vitigno, permettendo di evidenziare anche sul piano genetico le differenze tra cloni, con particolare attenzione alla sintesi degli antociani nelle bacche, attraverso la ricerca di marcatori molecolari specifici di ciascun clone. La ricerca non si ferma qui: il sequenziamento del genoma apre nuove prospettive anche per lo studio dell interazione vite patogeni, in particolare nella lotta contro la Flavescenza Dorata. Il vitigno Nebbiolo è stato confrontato con il Barbera dal punto di vista della suscettibilità al fitoplasma, cercando di evidenziare i geni responsabili del recovery. I due vitigni reagiscono infatti in modo differente al recovery, nel caso del Barbera la percentuale di scomparsa dei sintomi in viti malate è intorno al 55%, mentre per il Nebbiolo si ha solo un 20% di remissioni (anche se il vitigno è meno suscettibile a contrarre la malattia). Progetto INTERFLAVI Questo importante aspetto è stato approfondito nel progetto INTERFLAVI, un approccio innovativo e integrato allo studio e alla gestione della Flavescenza Dorata, presentato anch esso ad Alba il 24 Novembre. Tale progetto di durata triennale è fi-
Dallo studio del genoma nuove armi contro i fitoplasmi? di Daniela Tornato