VITICOLTURA

Grapevine FanLeaf Virus: riconoscere i sintomi dell’arricciamento fogliare FABIO SORGIACOMO - Dottore agronomo - consulente viticolo

Per quanto finora poco indagato il virus dell’arricciamento fogliare sembra essere in aumento soprattutto in alcune aree. Imparare a riconoscere i sintomi rappresenta il primo passo per non sottovalutarlo

Tra i virus che interessano la vite il Grapevine FanLeaf Virus indicato con l’acronimo GLFV o anche Virus dell’Arricciamento, è forse quello meno indagato e spesso anche l’interessamento e le conoscenze di viticoltori e tecnici sono scarsi. Tuttavia esso è presente in tutte le più importanti aree viticole mondiali e la sua diffusione sembra essere in aumento. La causa di questa poca considerazione può essere dovuta alla sottovalutazione delle aziende che spesso non intervengono adeguatamente perché confondono questa malattia con altre patologie, non interpretando correttamente i sintomi. La crescente diffusione potrebbe essere legata invece al cambiamento climatico che influenza in modo positivo l’attività e la moltiplicazione dell’agente di trasmissione, il nematode Xiphinema index, organismo presente nelle aree vitate di tutto il mondo. Lo Xiphinema index è stato descritto per la prima volta in California nel 1950 ed è stato anche il primo nematode a essere riconosciuto come vettore di virus durante una prova sperimentale nel 1958, sempre in California. 

Il Virus dell’Arricciamento è la causa della malattia della vite chiamata “Complesso della degenerazione infettiva della Vite” o “Complesso dell’Arricciamento”. 

La malattia è definita una virosi complessa e produce le seguenti sintomatologie: Malformazioni Infettive ovvero deformazioni a carico della foglia, dei germogli, dei tralci, dei grappoli; Mosaico Giallo e Scolorazioni Perinervali ovvero alterazioni cromatiche a carico delle foglie, dei germogli e dei grappoli. I virus responsabili del Complesso dell’Arricciamento sono costituiti da particelle poliedriche di circa 30 nm di diametro (1 nanometro = 1/1.000.000 mm). Tramite il nematode vettore si possono infettare sia i portainnesti americani sia la vite europea e i suoi ibridi. La malattia ha andamento epidemico quando si trasmette tramite il nematode, ma la sua diffusione è possibile anche con l’impiego di materiale di propagazione infetto. 

Questa virosi causa una generale perdita di vigore e di produzione della vite che, nelle forme croniche, arriva a un’importante nanizzazione di tutti gli organi e a una riduzione del volume dei grappoli con conseguente acinellatura. Nei casi più gravi si registra un grave deperimento della pianta a cui segue la morte.