VITICOLTURA

Flavescenza dorata: nessuno può più fare come gli struzzi FABIO BURRONI, MARCO PIERUCCI e ALESSIA TIEZZI , Studio Associato Agronominvigna - www.agronominvigna.it

La lotta alla diffusione della flavescenza dorata è una responsabilità collettiva che tutti, viticoltori e istituzioni, devono prendersi. Il monitoraggio dei sintomi della malattia e delle forme giovani e adulte del vettore sono i due pilastri della difesa

Iniziamo questo articolo con una domanda provocatoria: tra l’imprudenza europea nel mettere all’indice gli “odiati” insetticidi e l’ottusa visione tipica di una viticoltura svincolata dal proprio ambiente di coltivazione e interessata solo a diminuire i costi di produzione, chi è il responsabile della diffusione della flavescenza dorata?
Naturalmente è limitativo richiamare all’ordine le sole aziende, perché con loro sul territorio ci sono anche le istituzioni pubbliche che rivestono il difficile ruolo di guida verso un senso di responsabilità comune. Per quello che riguarda la lotta obbligatoria oggi, purtroppo, i mezzi tecnici che abbiamo a disposizione sono armi deboli e le persone nei vigneti sono poche e oberate dagli adempimenti burocratici. In questo contesto la tentazione di fare gli struzzi mettendo la testa sotto terra è forte, ma il risultato è poi quello che vediamo: una viticoltura in grande difficoltà.
La storia della diffusione della flavescenza dorata è anche frutto di una diffusa indifferenza nei confronti delle Cassandra che annunciavano da tempo pericoli epidemici di proporzioni bibliche.