VITICOLTURA

Gelate primaverili: come difendersi RICCARDO CASTALDI - R&S Terremerse

Per proteggere il vigneto dalle gelate tardive possono essere utilizzati diversi accorgimenti, singolarmente o in combinazione tra loro

Le gelate primaverili, o gelate tardive, rappresentano un fenomeno in grado di compromettere la produzione di interi comprensori viticoli, con conseguenti danni economici per i viticoltori e alterazioni dei mercati, che registrano in questi casi sbalzi significativi del prezzo delle uve.
Le serie storiche indicano che la frequenza delle gelate tardive che ricadono fra febbraio e aprile negli areali italiani di pianura e bassa collina non è radicalmente mutata negli ultimi decenni. Pertanto la comparsa del danno da gelata è di norma da ricondurre alle temperature medie sensibilmente più miti che si sono manifestate a partire dagli anni ‘90 del XX secolo e che provocano un anticipo nel germogliamento, che si traduce in maggiore vulnerabilità della vite agli effetti del gelo.
L’entità del danno varia in funzione dello stadio fenologico, delle temperature minime raggiunte e della durata dell’esposizione a tali temperature. Il danno risulta inoltre molto variabile sia nell’ambito di una stessa zona da vigneto a vigneto, sia anche nell’ambito di uno stesso vigneto, in funzione della giacitura, dell’esposizione e della presenza di ostacoli, naturali o di origine antropica.