viticotura di Michele Vigasio DROSOPHILA SUZUKII CONOSCENZA E MONITORAGGIO PER AFFRONTARE IL PERICOLO DI DANNI SULL UVA. Il nuovo moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii, Matsumura) è un dittero della famiglia dei Drosophilidae di origine sud-est-asiatica. In Italia è stato segnalato per la prima volta in Trentino nel 2009 (Calabria, Grassi et al.) diffondendosi, in seguito, in tutte le regioni settentrionali e non solo, compreso il Piemonte dal 2010 (Pansa et al.) Personalmente l ho osservato per la prima volta in Valle Ossola nel 2011(foto 1). Questo moscerino si differenzia dal più comune e noto moscerino dell aceto (Drosophila melanogaster) per la presenza di una macchia nera ben visibile sulle ali (foto 2) solo nel maschio adulto (da cui il nome di Spotted Wing Drosophila, come lo indicheremo SWD di seguito abbreviato) e, nella femmina, per la presenza di un robusto ovidepositore denticolato con il quale fora attivamente - ed in funzione di una specifica attrattività cromatica di tonalità blu/rosse - l epidermide di numerosi frutti. Questo è il problema principale: si rende così responsabile di un danno diretto da perforazione e, in seguito, svuotamento dovuto all attività trofica delle larve. Se ciò non bastasse, come si potrà intuire, si aggiunge il conseguente sviluppo di marcescenze varie. Specifichiamo subito che il problema è sicuramente maggiore su altre produzioni, in particolare fragole, ciliegie, mirtilli e lamponi rispetto all uva, che si rivela un ambiente poco favorevole allo sviluppo da uovo ad adulto. La percentuale di adulti che, dalle uova, arrivano a sfarfallare (anche con tempi più lunghi) , è stimata infatti inferiore al 10%. IL SALTO QUANTITATIVO DEL 2014. LE PREOCCUPAZIONI PER IL LEGAME CON IL MARCIUME ACIDO SWD è legata preferibilmente, per la sua biologia, agli ambienti più freschi. E noto che temperature superiori ai 30 gradi 16 foto 1 - Drosophila Suzukii su croatina in topia . Valle Ossola. Settembre 2011 ne limitano l attività ed hanno implicazioni negative sulla fertilità dei maschi. Anche le basse umidità dell aria sono critiche, per la sua estrema sensibilità alla disidratazione. Si può comprendere, allora, come l andamento meteorologico del 2014 (in sintesi, fresco e piovoso) gli sia stato molto favorevole. Inoltre si aggiunga che la sopravvivenza invernale degli adulti è - come per la maggior parte degli insetti- inversamente proporzionale alla rigidità della stagione. Perciò, mettendo in conto la mitezza dell inverno 2013/2014, le conclusioni sono presto tirate. Non solo. Tali condizioni miti invernali facilitano l evoluzione dello stadio di maturazione delle uova nelle strutture riproduttive preposte della femmina, con conseguente possibilità di una più precoce prima ovideposizione in uscita dall inverno. Sembra, infine, che anche le fioriture precoci e copiose di piante del genere Prunus spp. in particolare, per implicazioni nutrizionali positive del loro polline e nettare, giochino ruolo positivo su sopravvivenza e fertilità successive degli adulti. Tutti questi fattori fanno da base, insieme, all esplosione numerica osservata l anno scorso che determinato, oltretutto, il ritrovamento di SWD anche nei vigneti a più bassa quota, non solamente di alta collina, come si era osservato tipicamente negli anni precedenti. Un altro elemento determinante che ha favorito il riscontro di SWD nei vigneti è stata, sicuramente, la presenza diffusa di focolai di marciume acido (MA in seguito). Notoriamente, infatti, tutti i moscerini dell aceto - appunto - son attratti da tali marcescenze. Il problema della scorsa annata, anche per il momento in cui si è presentato, è stato proprio quello della valutazione della causa-effetto tra MA e SWD, ossia se quest ultima, fosse, con la sua ovideposizione attiva, causa aggiuntiva di innesco del marciume. O, al contrario, arrivasse dopo, attratta, come gli altri moscerini. In questo senso le osservazioni e le conclusioni di colleghi di altre zone viticole, Trentino e Svizzera in particolare, sono abbastanza convergenti e per certi versi rassicuranti . Il legame diretto tra presenza di SWD ed incremento di marciume acido non è quasi mai verificato. Restano però, è vero, anche alcuni casi dubbi. Tutti concordano, invece, che il 2014 è stata un annata del tutto predisponente anche per l insorgenza di MA, soprattutto in determinate condizioni vigorose di coltura (ricordiamo che gli agenti sono batteri e lieviti che se la passano bene in condizioni di bagnature prolungate, grappoli compatti e bucce sottili/microlesionate anche per sola iper-idratazione) e tutti i ditteri drosofilidi (ce ne sono