viticotura di ENRICO MARENGO Terra preta, un antico segreto di fertilità Pirolisi: la riscoperta in chiave moderna di una tecnica che permise l agricoltura in Amazzonia Per svariati decenni gli antropologi hanno convenuto che nessuna grande civiltà avrebbe potuto aver origine nella foresta tropicale amazzonica a causa della qualità del terreno, troppo magro per poter assicurare una produzione alimentare tale da poter soddisfare il fabbisogno di cibo di centinaia di migliaia di persone, nonostante i rapporti del conquistatore spagnolo Francisco parlassero di città fiorenti lungo il fiume amazzonico verso la metà del 1500. Nel corso degli anni sessanta furono rinvenute vestigia di grandi civiltà precolombiane alla confluenza del Rio delle Amazzoni, del Rio Negro e del Madeira: nuove ricerche e analisi del suolo furono condotte per spiegare come le popolazioni insediate potessero alimentarsi a sufficienza. Le ricerche condussero alla scoperta di geroglifici e della Terra Preta, nera e fertilissima grazie alla carbonizzazione del legname da parte delle popolazioni per mescolarlo al terreno per aumentarne la fertilità. La Terra Preta, terra nera, è un tipo di terriccio che viene ritrovato in alcune zone del bacino del Rio delle Amazzoni. Apparentemente questo terriccio è stato fabbricato da una civiltà antica, mescolando carbonella (il biochar) con terra. Il fine era di ammendare il terreno agricolo incrementandone la produttività. Caratteristica della Terra Preta è di contenere carbonio in forma chimica durevole e dalla struttura fisica microporosa. Si tratta di un raro esempio di tecnologia antica che potrebbe contribuire a risolvere un problema attuale: il mondo si trova in un certo senso nella stessa condizione dell Amazzonia qualche migliaio di anni fa. Infatti la terra non potrà più sfamare la popolazione in costante crescita, dal momento che i terreni agricoli si impoveriscono, in particolare sotto il profilo dell humus e della 18 FIG. 1 sostanza organica in generale. Si devono dunque sviluppare tecniche che tengano conto dell equilibrio tra produttività in agricoltura e conservazione delle risorse: per esempio l utilizzo del biochar come all epoca precolombiana. LA PIROLISI Il carbonio organico si ottiene per pirolisi di materiali di base organici come legno, paglia, vinacce, rami, letame essiccato, fanghi di depurazione o rifiuti alimentari. La biomassa essiccata viene riscaldata in assenza di ossigeno a 400-800 gradi, abbattendo così i composti organici a lunga catena. Si ottiene così gas di pirolisi e fino al 40% di carbonio organico la cui consistenza corrrisponde a quella del carbone da legno. La pirolisi è in realtà un antico metodo di oltre 5.000 anni fa in cui il gas generato da pirolisi si disperdeva inutilizzato nell atmosfera. Oggi, grazie a camere di combustione intelligenti , è possibile bruciare tale gas con un bassissimo tenore di emissioni e il calore residuo può essere utilizzato per riscaldamento o utilizzato per la produzione di energia elettrica. La pirolisi è tecnicamente un processo relativamente semplice e produce basse quantità di CO2. Non vi è alcuna produzione di metano o di protossido di azoto, come avviene durante la decomposizione naturale e il compostaggio. Se si lasciano decomporre naturalmente i rifiuti organici possibili ad essere utilizzati nel processo di pirolisi, essi produrranno fino al 99,9% di anidride carbonica. Invece il 35% di carbone puro e il 65% di gas da pirolisi costituiscono circa il 95% di energia naturale e clima positivo, nel senso che un gas serra viene sottratto all atmosfera (tramite la fotosintesi) e organicato nel terreno; l esatto contrario di quanto accade bruciando combustibili fossili con la combustione classica. Il bilancio climatico della pirolisi raggiunge il livello sorprendente di 489 kg di CO2 eliminate dal ciclo del carbonio per tonnellata di biomassa secca. I CERTIFICATI CO2 E IL MIGLIORAMENTO DEL TERRENO Il bio carbone ottenuto per pirolisi aggiunto ai terreni agricoli vi dimorerà per svariati secoli, esattamente come il petrolio o la lignite. Utilizzando il bio carbone come ammendante, i terreni agricoli diventeranno dei giacimenti di carbonio che potranno essere rivendicati FIG. 2 - Il biochar diviene una spugna che assorbe e ritiene, contrastando il dilavamento, i nutrienti che si rendono disponibili.
Terra Preta, un antico segreto di fertilità di Enrico Marengo