2/2022 A cura di ALESSANDRA BIONDI BARTOLINI DALLA RICERCA 2 Due passi nella scienza Uno spazio per conoscere cosa bolle in pentola negli istituti di ricerca internazionali dove si studiano la vite e il vino Vini da varietà resistenti: quanto piacciono ai consumatori? I consumatori moderni sono sempre più coinvolti e interessati ai claim di sostenibilità che accompagnano la scelta dei vini. Ma in che misura questo si sovrappone con la disponibilità ad acquistare e apprezzare prodotti nuovi e poco conosciuti, come i vini ottenuti dalle varietà resistenti alle malattie o PIWI, nati proprio per contribuire a ridurre l impatto ambientale della viticoltura? In un articolo recentemente pubblicato su Plos One è possibile leggere i risultati di un sondaggio svolto online su un campione significativo di consumatori abituali italiani, inglesi e americani, allo scopo di indagare le motivazioni e i fattori in grado di influenzare l accettabilità dei vini da varietà resistenti. Il metodo utilizzato, proprio della Contingent valuation, quantifica la disponibilità massima a pagare un determinato bene, in questo caso un vino da varietà resistenti, in alternativa a un vino di un vitigno tradizionale, in occasioni formali o non formali e in presenza di informazioni diverse. I risultati hanno messo in evidenza che, mentre nelle occasioni non formali i consumatori manifestano una buona disponibilità nei confronti delle nuove varietà, nelle situazioni più formali la tendenza è quella di andare sul sicuro e scegliere prodotti più tradizionali, la cui qualità è già nota. I consumatori del campione hanno poi manifestato una maggiore tendenza ad accettare i nuovi vini quando si davano loro informazioni relative agli aspetti di biodiversità agraria, rispetto a quando venivano informati sulle loro potenziali caratteristiche sensoriali. Articolo originale: Vecchio R, Pomarici E, Giampietri E, Borrello M (2022) Consumer acceptance of fungus-resistant grape wines: Evidence from Italy, the UK, and the USA. PLoS ONE 17(4): e0267198. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0267198 I composti organici volatili (VOCs) della vite come risposta agli stress biotici e abiotici I composti volatili detti anche VOCs (Volatile Organic Compounds) prodotti da foglie, fiori e bacche in risposta a stimoli esterni e interni di diversa natura, hanno un ruolo nei meccanismi di resistenza agli stress biotici e abiotici. Terpeni, composti C6, norisoprenoidi, sesquiterpeni, chetoni e aldeidi, data la loro volatilità, hanno la capacità di raggiungere rapidamente organi, tessuti e organismi target diversi e sono coinvolti nei meccanismi di comunicazione tra le piante e tra queste e gli insetti e i microrganismi patogeni o benefici. Mentre i meccanismi metabolici che coinvolgono la produzione dei composti aromatici più rilevanti per la qualità delle uve e dei vini e quelli legati all interazione tra la pianta e gli insetti, sono stati ampiamenti studiati e compresi, la ricerca sui VOCs e sui pattern di emissione coinvolti in altri processi, come l induzione della resistenza ai patogeni o la capacità di inibizione di funghi e batteri, necessita ancora di ulteriori approfondimenti. La Review pubblicata dai ricercatori della Fondazione Edmund Mach, l Università di Trento, il Centro di Ricerca di Laimburg e l Università di Vienna, traccia una panoramica sulle conoscenze relative al ruolo dei VOCs e sui meccanismi di resistenza e di difesa che essi sono in grado di indurre, fornendo anche un quadro delle possibili applicazioni che dalla loro conoscenza potranno essere introdotte nell inibizione dei patogeni, l individuazione precoce dei tratti di resistenza e il monitoraggio dello stato fisiologico delle piante. Articolo originale: V. Lazazzara, S. Avesani, P. Robatscher, M. Oberhuber, I. Pertot, R. Schuhmacher, M. Perazzolli, Biogenic volatile organic compounds in the grapevine response to pathogens, beneficial microorganisms, resistance inducers, and abiotic factors, Journal of Experimental Botany, Volume 73, Issue 2, 13 January 2022, Pages 529 554, https://doi.org/10.1093/jxb/erab367 I trend della ricerca viticola ed enologica: la scienza che misura la scienza La bibliometria analizza i dati e i metadati associati alle pubblicazioni scientifiche e permette in questo modo di estrarre informazioni utili sulle attività di ricerca, i trend dei temi indagati, i gruppi e i ricercatori più autorevoli. Comprendere su quali tematiche viticole ed enologiche si stiano oggi concentrando gli scienziati, consente di identificare i fattori chiave e le innovazioni che accompagneranno il futuro dei vigneti e delle cantine. L ultima analisi di questo tipo ha analizzato l evoluzione delle pubblicazioni sulla vite e sul vino nel periodo che va dal 1950 al 2020, con particolari approfondimenti su quanto avvenuto negli ultimi anni. Nel periodo tra il 2010 e il 2020 il numero complessivo di pubblicazioni (3917 solo nell ultimo anno) ha visto l Italia, la Spagna e gli USA ai primi tre posti, con un avanzamento rapido di paesi emergenti come la Cina. L analisi testuale degli abstract degli articoli più citati ha permesso poi di mappare i termini più frequenti e le relazioni tra essi, identificando alcuni cluster intorno ai quali si sono concentrate le ricerche svolte negli ultimi cinque anni, relative soprattutto all attività antiossidante dei polifenoli, le malattie della vite, la genetica della vite e dei lieviti e le tecniche analitiche per l identificazione dei composti volatili e di altre molecole bioattive dell uva e del vino. Articolo originale: A. Cimini, M. Moresi, Research trends in the oenological and viticulture sectors, Australian Journal of Grape and Wine Research, Version of Record online:26 February 2022, 1322-713 https://doi.org/10.1111/ajgw.12546