2/2022 di FABIO BURRONI e MARCO PIERUCCI, Studio Associato Agronominvigna VITICOLTURA 22 Non solo calcare: più attenzione al pH del terreno Alcalinità, sodicità e salinità sono fattori agronomici dei quali tenere conto al momento dell impianto per non avere brutte sorprese Negli ultimi venti anni dal punto di vista agronomico nei suoli dei vigneti ne abbiamo viste di cotte e di crude, sia per gli effetti del cambiamento climatico, sia a causa di scelte d impianto infelici dovute a ondivaghe frenesie da piantagione. Gli ormai consueti lunghi periodi siccitosi e il conseguente prosciugamento dei terreni fino agli orizzonti profondi stanno provocando, soprattutto in zone prossime alle coste, la risalita capillare di falde di acqua salmastra. questo uno di quei casi in cui i terreni possono diventare salini. I lavori di livellamento e scasso non rispettosi della stratigrafia d altro can- to hanno talvolta portato in superficie orizzonti di terreno chimicamente e fisicamente inospitali per l apparato radicale della vite, spesso a causa della presenza di un eccesso di sodio sul complesso di scambio delle argille. Purtroppo una certa viticoltura modellata sulla meccanizzazione a tutti i costi ed esteticamente artificiosa ha imperversato a lungo, a scapito di un suolo sano e accogliente per la vite. Sono insomma un lontano ricordo i tempi in cui l eccesso di calcare e i valori di pH intorno a 8,0 sembravano essere l unico fastidioso problema agronomico. Abbiamo scoperto che non è solo il calcare eccessivo a innal- zare i livelli di pH del suolo e abbiamo invece conosciuto valori superiori a 8,5 causati da quello che con licenza possiamo chiamare il nonsolocalcare . Il sodio è entrato di prepotenza nel mondo viticolo anche laddove non sospettavamo che ci fosse, e gli effetti delle concentrazioni eccessive di sali nel suolo hanno cominciato a fare la loro comparsa anche in areali dove non sembravano rappresentare una minaccia. Le casistiche incontrate sono soprattutto di due tipi: suoli salini e suoli sodici e, in misura minore, suoli sodico-salini. Le cause possono essere molto differenti, le conseguenze possono essere anche molto gravi e le soluzioni possono rivelarsi spesso impegnative e a volte non del tutto risolutive. Ma ormai siamo abituati a tutto o quasi, e cercheremo in questo articolo di dare un inquadramento delle problematiche in oggetto e fornire alcune soluzioni tecniche. IL PH QUESTO SCONOSCIUTO Il pH del terreno misura la concentrazione di idrogenioni (H+) nella soluzione circolante presente negli spazi liberi tra le particelle solide. Questa è fondamentale per la vita della pianta, che da essa assorbe acqua ed elementi nutrizionali. Nel terreno la soluzione circolante permette lo scambio ionico con la fase solida equilibrando la concentrazione di cationi e anioni e interagisce chimicamente con le superfici delle particelle argillose e in particolare con gli ioni o basi di scambio: K, Mg, Ca e Na. I cationi di scambio totali rappresentano la CSC o capacità di scambio cationico del terreno. La saturazione del cosiddetto complesso di scambio può essere completa oppure, ma solo nel caso dei terreni a pH acido, può essere incompleta comprenden-
Non solo calcare: più attenzione al pH del terreno di Fabio Burroni, Marco Pierucci