APPROFONDIMENTO DI LEGISLAZIONE VITIVINICOLA 2/2022 di FILIPPO MORESCHI (UGIVI) ECONOMIA 48 La tutela del paesaggio tra piani paesaggistici e disciplinari di produzione I Piani Paesaggistici regionali e i Disciplinari di produzione delle Denominazioni di origine possono rappresentare entrambi degli strumenti di tutela del paesaggio in grado di integrarsi su una diversa scala nella protezione dei territori viticoli Il rapporto tra produzione vinicola e paesaggio è sempre più stretto. Viene naturale pensare a quei territori in cui il paesaggio viticolo è elemento predominante e costitutivo della bellezza del luogo: si pensi ai Paesaggi delle Langhe-Roero e Monferrato o alle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, solennemente proclamati dall UNESCO Patrimoni dell Umanità . Ma anche al di fuori di queste aree di eccellenza, conosciute in tutto il mondo, la coltivazione della vite e la lavorazione dell uva sono sempre più associate all idea di conservazione del paesaggio agricolo, nei suoi elementi visivi, ambientali, storici, culturali, economici. Già il Testo Unico del Vino procla- ma la vite, il vino e i territori viticoli patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità ambientale e culturale, non solo sociale ed economica (art. 1, L. 238/2016). Quindi, la viticoltura tutela e valorizza il paesaggio agrario, preservando il profilo identitario di un luogo e di un sito e i valori che tale identità esprime. Le vie attraverso le quali si attua in concreto questa tutela sono diverse. IL PIANO PAESAGGISTICO Una prima strada è quella rappresentata dal Piano paesaggistico regionale, lo strumento-cardine della pianificazione urbanistica e territoriale disciplinato dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004). Il piano paesaggistico, oltre a elencare e a indicare le modalità di tutela dei beni paesaggistici , ossia quei complessi di immobili (storici, naturali, agrari) giudicati di notevole interesse pubblico e perciò sottoposti a vincolo, individua e determina le linee di sviluppo urbanistico ed edilizio e la disciplina d uso di tutto il territorio regionale, in funzione della compatibilità con i valori paesaggistici rilevati, con particolare attenzione alla salvaguardia dei paesaggi rurali e dei siti inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell UNESCO (art. 135, comma 4, lett. d, D. Lgs. 42/2004). Quindi, il Piano paesaggistico interviene anche e soprattutto sulle aree non sottoposte a vincolo, Foto di Pietro Arditi