2/2022 di ANTONELLA BOSSO e ANNAMARIA DI FRANCO CULTURA E SOCIET 50 Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria CREA-VE Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia Asti Il Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Asti brinda ai 150 anni Nel 2022 si celebrano i centocinquanta anni del Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Asti. Si tratta di un importante anniversario per il nostro ente, da sempre in prima fila nella ricerca e nell innovazione scientifica in campo enologico. In questa breve rassegna di carattere storico, vogliamo soffermarci soprattutto sugli spumanti, il fiore all occhiello della produzione vitivinicola dell Astigiano, un biglietto da visita per la città e il suo territorio. Non per niente il nome Asti è prontamente associato alle bollicine dell Asti Spumante. Del resto, la forte tradizione vitivinicola di queste zone unita al progresso delle tecniche di vinificazione ha portato al successo dell Asti Spumante e del Moscato d Asti DOCG, due vini prodotti con uve Moscato bianco. Ed è da queste eccellenze che cercheremo di illustrare lo stretto legame del nostro ente con l industria spumantiera piemontese che proprio nella seconda metà dell Ottocento comincia il suo lungo percorso di conquista dei mercati nazionali e internazionali. A quel perio- Il CREA-VE di Asti ieri e oggi do risale infatti la nascita della Regia Stazione Enologica di Asti, istituita con R.D. da Vittorio Emanuele II il 18 gennaio 1872 sotto l egida del Ministero dell Agricoltura. Denominata in seguito Stazione Enologica (1946), Istituto Sperimentale per l Enologia (1967), Centro di Ricerca per l Enologia (2008), l ente continua la sua opera. Dal 2017, fa parte del Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia, uno dei dodici centri di ricerca afferenti al Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CREA), ente pubblico non economico vigilato dal Ministero delle Politiche Agricole. GLI INIZI SOTTO IL SEGNO DELLE SCIENZE APPLICATE La storia del nostro ente prende avvio con il progresso delle scienze applicate e dall esigenza, nell Italia post-unitaria, di apportare significative migliorie in campo agricolo. Di certo, la viticoltura e la vinificazione ben si prestavano a questo scopo. Non che la tradizione non fosse importante, ma occorreva dare un fondamento scientifico a conoscenze empiriche, a tecniche e processi che si basavano su usi e consuetudini che non sempre garantivano buoni prodotti o quantomeno prodotti adatti a essere commercializzati ed esportati. Nel 1867, Louis Pasteur pubblicò il primo resoconto di carattere scientifico sulla fermentazione alcolica, aprendo la strada alla moderna enologia. Sull onda dei significativi progressi in campo scientifico e tecnologico della seconda metà dell Ottocento prese avvio l attività della Regia Stazione Enologica di Asti che, sin dagli inizi, seppe ritagliarsi uno spazio di rilievo nel campo della ricerca enologica. In Piemonte, insieme ai rinomati vini rossi, si producevano da tempo vini spumanti simili allo Champagne che già allora costituiva uno status-symbol per le classi abbienti, dopo essere stato uno dei vini prediletti dai re sabaudi. Il merito di aver iniziato la produzione moderna degli spumanti spetta a Carlo Gancia, fondatore dell omonima casa vi-