VITICOLTURA 6 te, efficace anche nella riduzione dell impatto sull ambiente, è la tecnica della repellenza, finalizzata a concentrare il fitofago in soltanto alcune aree di richiamo all interno del vigneto, alle quali restringere e limitare il trattamento. Estremamente importante infine nel monitoraggio della diffusione di Popillia è il coinvolgimento degli agricoltori e di tutti i cittadini in generale, per i quali il progetto europeo Horizon2020 IPM Popillia Project presentato da Simone Roverelli dell Università di Monaco, ha sviluppato rispettivamente un questionario conoscitivo e di sensibilizzazione e una app di segnalazione La tignola rigata si fa strada verso Nord degli avvistamenti. Vignaioli Piemontesi, partner del progetto data l esperienza maturata nella difesa nelle prime zone di infestazione in Italia, si farà nelle prossime settimane veicolo per la diffusione di entrambi gli strumenti. Un esempio di citizen science per la condivisione dei dati e delle conoscenze. di MAURIZIO GILY Si può dire che la tignola rigata (Cryptoblabes gnidiella) abbia superato la fase di avversità minore . L insetto è attivo su vite in particolare nelle fasce costiere dell Italia meridionale. Complice forse il riscaldamento del clima sembra poi guadagnare, di anno in anno, terreno verso Nord, e ha raggiunto ormai Lazio, Marche e Toscana. Da tempo è un insetto chiave per la viticoltura brasiliana. La sua presenza è riportata da un secolo, ma sulla vite era solo occasionale fino a pochi anni fa. una specie altamente polifaga e si nutre su oltre 80 specie diverse tra cui molte erbacee. I motivi di questa aumentata preferenza per la vite non sono chiari e potrebbero essere legati a mutazioni, riduzione di limitatori naturali, cambiamento climatico. Il danno della rigata è sul frutto ed è provocato dalle larve, che sono più grandi di quelle di tignola e tignoletta, arrivando in età matura a 15 millimetri di lunghezza. La larva adulta è facilmente distinguibile per la presenza delle due striature scure sul corpo rosato, da cui il nome, mentre gli stadi giovanili sono un po più difficili da distinguere. Il suo modo di alimentarsi è diverso da quello dei tortricidi appena citati: di preferenza si nutre di essudati zuccherini, per cui la sua attività trofica è per lo più legata alla presenza di altri fitofagi che li producono: cocciniglie e tignole. però anche in grado di rodere la polpa del frutto (ma senza insediarsi all interno dell acino come la Lobesia), e l epidermide dei raspi e dei pedicelli degli acini. difficile da raggiungere con insetticidi perché si nasconde all interno del grappolo, che imbratta con escrementi e fili sericei, mentre le rosure della buccia facilitano l insediamento di marciumi. Il danno maggiore è il disseccamento del grappolo o di parti di esso, per danni provocati al sistema vascolare. Sverna come larva, nel vigneto per lo più su grappoli guasti non raccolti o racemi. La femmina depone uova su raspi e pedicelli e compie di norma quattro generazioni all anno. Le ultime due sono quelle che creano danno, a partire da luglio, mentre le prime, relative ai voli di aprile-maggio-giugno, sembra che non interessino la vite perché raramente vi si trovano ovature e larve (Lucchi e Bagnoli, 2018) e anche le catture in trappola a feromoni sono modeste (Carlomagno et al., 2021). La lotta è difficile, per vari motivi: polifagia (quindi rientro dall esterno degli adulti), scalarità di comparsa, annidamento all interno del grappolo. La lotta indiretta si basa sul controllo delle cocciniglie (con le quali esiste un vero e proprio commensalismo, in quanto Cryptoblabes si nutre dei loro essudati) e delle tignole, anche con mezzi biologici. I prodotti utilizzati per la lotta diretta sono gli stessi usati per le tignole, chimici e biologici. Dovendo trattare in prossimità della raccolta il Bacillus thuringensis è praticamente l unica possibilità. La confusione sessuale è una soluzione alla quale si sta lavorando: nel 2021 è stato registrato un feromone, nome commerciale Cryptotec (Serbios), autorizzato in via eccezionale lo scorso anno e di cui si attende nuova autorizzazione stagionale sulla base di prove positive effettuate in Italia e in Francia. Bibliografia Lucchi e Bagnoli, La tignola rigata della vite, giornate fitopatologiche 2018, presentazione slide A. Carlomagno, A. Mastropirro, M. Fioretti, La tignola rigata della vite, cresce l attenzione al Sud, Informatore Agrario, 40/2018, 56-58 Prodotto fitosanitario autorizzato dal Ministero della Salute. Prima dell uso leggere sempre l etichetta e le informazioni sul prodotto. 2/2022 E