Millevigne Giugno 2023 - Numero 2 Vignaioli Piemontesi, 2023
copertina di Millevigne

EDITORIALE

Scende la pioggia (ma che fa)

Mentre scriviamo l’emergenza del clima si sta prepotentemente facendo sentire in alcune regioni, come Piemonte e Lombardia, con un allarme siccità sempre più prolungato, mentre in Emilia Romagna allagamenti e frane hanno causato nuove vittime; a queste famiglie va tutta la nostra vicinanza.
Paesi evacuati, strade interrotte, ma anche danni ingenti a vigneti, frutteti e seminativi già pesantemente martoriati dalle gelate tardive. Alluvioni e rischio desertificazione sono fenomeni estremi sempre più frequenti, entrambi riconducibili alla crisi climatica. A tutto ciò aggiungiamo che l’Italia proprio per la sua conformazione è un paese a rischio idrogeologico elevato. Contro l’emergenza idrica non basta invocare interventi strutturali come la costruzione di bacini per il recupero dell’acqua piovana ma occorre lo sviluppo di una “cultura della prevenzione” e di una forma mentis aperta ai cambiamenti, con la realizzazione di una vera e propria politica del territorio, programmata e lungimirante sia in ambito agricolo che urbano. Sono molte le opportunità che possono avere gli agricoltori per attuare una gestione del suolo virtuosa e votata alla conservazione della sostanza organica che è quella che contrasta il compattamento e il degrado del terreno, rendendolo meno esposto a frane e smottamenti. Parimenti in vigneto contro gelate tardive e stress idrici la ricerca mette in campo soluzioni e progetti che richiedono un cambiamento di mentalità e di azione: noi abbiamo voluto presentarvene diversi ed è anche per questo che il numero estivo si presenta con ben 72 pagine.
Contro i problemi legati al gelo primaverile e agli stress termici viene in soccorso l’irrigazione climatizzante, di cui parla Davide Modina del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli studi di Milano presentando i risultati delle prove svolte in Lombardia. Per contrastare gli stress estivi un aiuto può essere trovato nel caolino (interessante anche per i costi contenuti) in una ricerca sull’utilizzo che trovate presentata in modo chiaro e pratico da Tommaso Frioni e i suoi colleghi dell’Università di Piacenza. Anche le operazioni di diradamento e cimatura vanno completamente ripensate e su questo presentiamo i primi risultati delle prove svolte nei vigneti del Piemonte da Isabella Ghiglieno dell’Università di Brescia in collaborazione con l’Università di Milano e con Vignaioli Piemontesi.
Gli studi che sono stati portati avanti per capire meglio come effettuare la potatura verde e la defogliazione hanno permesso di migliorare anche le macchine deputate agli interventi, nonché la gestione in toto del vigneto, compresa la valutazione della maturazione delle uve. In un sistema teso alla sempre migliore gestione delle risorse, i sistemi agro-voltaici possono diventare una risorsa non solo per la produzione di energia, ma anche per la gestione del vigneto, mitigando con l’ombreggiamento i pericoli di stress idrico a cui è sottoposta la pianta e nello stesso tempo modificando alcune caratteristiche delle uve che conducono a una gestione enologica differente e moderna.
In ciascun caso ciò che viene in aiuto è il mindset, il cambiamento del modo di pensare e realizzare le tecniche agrarie per cui anche la gestione del suolo va rimodulata, mettendo in atto tecniche che preservino la copertura erbacea limitando le lavorazioni del terreno responsabili del ruscellamento dell’acqua piovana e dell’impoverimento del terreno con la conseguente sua fragilità.
Come dovrebbe insegnarci l’economia circolare le azioni da fare devono essere essenzialmente tese a non sprecare, al riutilizzo e al recupero delle risorse: la fitodepurazione che consente il recupero in modo sostenibile delle acque reflue della cantina, descritta nell’articolo di Mario Malagoli dell’Università di Padova ne è un esempio. Tutto ciò comporta anche un ripensare il modo di coltivare, il privilegiare coltivazioni che richiedano meno acqua, per evitare che in futuro a causa dell’aumento dei costi ci siano fasce di popolazione che non potranno più permettersi un’alimentazione adeguata.
Basta con l’“ognuno pensa solo a se stesso”: siamo tutti chiamati a orientare la nostra visione d’insieme e a ripensare le nostre azioni e i nostri comportamenti perché soltanto in questo modo garantiremo un futuro a figli e nipoti.

Monica Massa