VITICOLTURA
Le alte temperature invernali ed estive espongono il vigneto da un lato ai rischi legati alle gelate tardive e dall’altro alle conseguenze degli stress termici, idrici e radiativi. L’irrigazione climatizzante permette di gestire nel modo più adeguato la temperatura di gemme, chioma e grappoli. I risultati delle prove svolte in Lombardia nel progetto ADAM
Gli stress multipli estivi (idrico, termico e radiativo), che sempre più frequentemente si riscontrano in vigneto, possono portare a una ridotta attività fisiologica della pianta e provocare danni da scottatura sugli acini, causando peraltro cali produttivi e una minore acidità nelle uve, accompagnata da accumuli zuccherini più elevati. La tendenza generale all’aumento delle temperature non impatta però solo sulla qualità dell’uva e del vino, ma può indurre anche un’anticipo della fase di germogliamento della vite, provocando una maggiore suscettibilità alle gelate tardive primaverili, che possono danneggiare le gemme e i nuovi germogli minando il potenziale produttivo del vigneto. Tra le diverse tecniche agronomiche in grado di adattare la viticoltura a questi fenomeni, risulta particolarmente interessante l’irrigazione multifunzionale, che è in grado non solo di rispondere efficacemente allo stress idrico, ma anche di attuare un’azione climatizzante, mitigando gli effetti dannosi delle alte temperature estive e delle gelate primaverili.