L’uscita di Ascheri è stata un fulmine a ciel sereno, soprattutto arrivando dal Piemonte, un territorio noto per la ritrosia a suscitare polemiche
rendendo pubbliche le sue ansie. Polemiche che infatti non sono mancate: “Ascheri è un conservatore, siamo in un libero mercato, i grandi capitali
portano sviluppo, non si può fermare il progresso”, e tutte le prevedibili litanie di contorno.
La difesa di un mondo agricolo fatto di imprese tradizionali e familiari contro l’ingresso dello “straniero con i soldi” (che può anche arrivare da
Milano…) è un tema cruciale dibattuto nelle regioni viticole più prestigiose italiane e francesi, che stanno vivendo in pieno questa corsa alla terra da
parte di multinazionali e fondi di investimento. Qui raccontiamo la storia di un insolito “respingimento” di oltre vent’anni fa.