Al momento di scrivere questo articolo i dati definitivi relativi al 2022 non sono disponibili per tutti i paesi. Tuttavia i dati dell’anno mobile da
ottobre 2021 a settembre 2022 forniscono un quadro sostanzialmente corretto, verificato con i dati al 31 dicembre disponibili per i principali paesi.
Tutti i dati seguenti quindi si riferiscono all’anno mobile che comprende i 12 mesi da ottobre 2021 a settembre 2022, se non indicato diversamente.
LO SCENARIO COMPLESSIVO DEL COMMERCIO MONDIALE DI VINO.
Il commercio mondiale di vino nel 2022 ha raggiunto la cifra di 37,2 miliardi di euro per 106,38 milioni di hl, quindi con un prezzo medio di 3,50
euro/litro.
Sia per il valore che per il prezzo medio si tratta delle cifre più elevate di sempre, mentre il dato a volume si è ridotto leggermente. Infatti il
valore del commercio mondiale nel 2022 è cresciuto del +10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il volume è calato del -1,6%,
facendo segnare un aumento del prezzo medio pari al +12,3%.
L’aumento di prezzo medio ha compensato solo in parte l’aumento dei costi di produzione legati ai materiali secchi e all’energia, ma ciò non toglie il
fatto che gli operatori del settore, e quindi a cascata i consumatori, sono stati disposti a pagare un prezzo più alto che mai per il vino acquistato
nel 2022.
In figura 1 sono riportate le vendite mondiali a volume e valore delle diverse categorie merceologiche di vino.
Si nota come i vini in bottiglia fermi+ frizzanti costituiscano ancora la prima categoria sia a valore che volume, con gli spumanti che però accorciano
le distanze. Se andiamo poi a vedere le tendenze troviamo dinamiche molto diverse per le diverse categorie. Gli spumanti si confermano un anno di più la
categoria trainante del commercio mondiale del vino, crescendo del +22% a valore, del +10% a volume e del +10% in prezzo medio, che raggiunge i 7,65
euro/litro. Simile variazione nel prezzo dei vini fermi+frizzanti che sale del +9,6% per 4,46 euro/L, che però cedono leggermente nei volumi (-1,3%) e
quindi limitano la crescita in valore all’8,1%.
La più alta crescita percentuale del prezzo si rileva per il Bag-in-Box, con il +12,7%. Allo stesso tempo però è la categoria che paga più di tutti in
termini di riduzione dei volumi, che segnano il -5,6%, la crescita a valore della categoria si limita quindi al +6,4%.
Infine il vino sfuso, il cui prezzo si attesta a 0,76 euro/L con una crescita dell’+8%, a cui corrisponde un calo a volume pari al -4,1% per attestarsi
su una crescita a valore del +3,6%.