VITICOLTURA Le cimatrici, uno strumento importante per la gestione quali-quantitativa del vigneto RICCARDO CASTALDI - Agrintesa, Faenza (Ravenna) A barre falcianti o a coltelli rotanti, le cimatrici meccaniche negli ultimi anni hanno visto grande sviluppo e diffusione Gli studi portati avanti nel corso degli ultimi trent’anni riguardanti la fisiologia della vite hanno consentito di approfondire la conoscenza sugli effetti degli interventi di potatura verde, facendoli diventare uno strumento molto preciso nelle mani dei tecnici e dei viticoltori per guidare il vigneto verso i risultati quali-quantitativi prefissati. Grazie alle scoperte effettuate in ambito fisiologico è stato infatti appurato come i vari interventi di potatura verde consentano di ottenere risultati differenti in funzione delle modalità e dell’epoca in cui vengono applicati, andando ben oltre il semplice contenimento delle dimensioni della chioma e del numero degli strati fogliari. Tra gli interventi di potatura verde il principale rimane la cimatura, applicata nella maggioranza dei vigneti grazie alla massiccia diffusione delle cimatrici meccaniche, la quale può essere sfruttata per finalità molto differenti tra loro. Vi si ricorre ad esempio per garantire l’assurgenza dei germogli in sistemi quali il cordone libero e il CLST (cordone libero a speronatura totale), per limitare la colatura e la cascola dovuta a un eccesso di vigoria, per favorire la vendemmia, sia essa meccanica o manuale, per rallentare la maturazione tecnologica qualora sia anticipata rispetto a quella fenolica, oltre che ovviamente per contenere lo sviluppo volumetrico della chioma della vite. Come si è potuto constatare nelle principali fiere sulla meccanizzazione agricola da diversi anni a questa parte, l’attenzione verso le operazioni di potatura verde ha portato all’evoluzione delle cimatrici meccaniche, alle quali si sono affiancate da tempo le defogliatrici, che rappresentano una categoria di attrezzi in forte espansione. Le cimatrici attualmente disponibili possono essere sostanzialmente suddivise in due categorie principali, a barre falcianti e a coltelli rotanti, in funzione degli organi di taglio previsti. CIMATRICI A BARRA FALCIANTE Le cimatrici a barra falciante presentano elementi di taglio a lama, caratterizzati da moto rettilineo alternativo, ed elementi di riscontro, rappresentati da denti o anche da altri elementi a lama a seconda della tipologia costruttiva, con i quali creano punti di cesoiamento che consentono di recidere i germogli. Vengono pertanto classificate in cimatrici a lama oscillante e controlama fissa e cimatrici a doppia lama oscillante. Nelle cimatrici a lama oscillante e controlama fissa abbiamo una serie di elementi di taglio fissati su un’asta metallica, la quale scorre in un telaio portalama dotato di denti fissi, all’interno di una cavità ricavata negli stessi denti. Il movimento della lama avviene grazie a un motore idraulico e a un manovellismo biella-manovella che consente di convertirne il moto da rotativo a rettilineo-alternativo. Non è contemplata la presenza di un dispositivo premilama, per cui attrito e surriscaldamento delle parti metalliche sono contenuti. Questa tipologia di cimatrice permettere di operare a una velocità di 4-5 km/h, garantendo una buona qualità di taglio. - Figura 1 La cimatrice a doppia lama oscillante consente di operare a una velocità di avanzamento elevata grazie alla rapidità di taglio Le cimatrici a doppia lama oscillante presentano due lame caratterizzate da moto rettilineo alternativo, che si muovono alla medesima velocità, ma in verso opposto, azionate da un motore idraulico; la trasmissione del moto avviene grazie alla presenza di un manovellismo biella-manovella per ciascuna lama. Le lame scorrono all’interno di una guida e vengono mantenute a contatto tramite un dispositivo premilama, realizzato in metallo o in teflon. Questa soluzione costruttiva garantisce una maggiore rapidità di taglio, consentendo al trattore di procedere a una velocità mediamente compresa tra 6 e 8 km/h. Lo scorrimento reciproco delle lame comporta ovviamente attrito, che si traduce in usura e surriscaldamento, che vengono contrastati tramite una lubrificazione costante. Per le cimatrici a barre falcianti l’allestimento più comune è quello che prevede due barre posizionate a L rovesciata, che permette di cimare la parte superiore e laterale del filare, prevedendo un passaggio in andata e uno in ritorno; in questi casi è solitamente prevista la presenza di un dispositivo sollevatore, ovvero di un rotore munito di appendici di gomma in grado convogliare i germogli ricadenti, che pendono al di sotto del filo portante, verso la lama verticale. Una conformazione più complessa è quella a U rovesciata, che consente di completare la cimatura del filare in un unico passaggio, dal momento che opera superiormente e su entrambi i lati del filare simultaneamente. Sia le cimatrici a L rovesciata e sia quelle a U rovesciata possono essere singole o a doppia testata, ovvero in grado di operare su due filari contemporaneamente. - Figura 2 Cimatrice a barre falcianti a doppia L rovesciata, in grado di operare su due filari simultaneamente CIMATRICI A COLTELLI ROTANTI Le cimatrici più comuni che rientrano in questa categoria sono quelle a coltelli rotanti senza controcoltelli, che agiscono grazie all’elevata velocità con cui i coltelli in rotazione vengono a contatto con i germogli, determinandone la recisione. Seppur meno diffuse esistono anche le cimatrici a coltelli rotanti e controcoltelli, che tagliano i germogli grazie alla creazione di punti di cesoiamento tra i coltelli dotati di moto e una serie di controcoltelli fissi. Le cimatrici a coltelli rotanti senza controcoltelli sono caratterizzate da un telaio, che in talune soluzioni costruttive può essere snodato, sul quale sono incernierati una serie di rotori su cui sono montati i coltelli a doppia lama, caratterizzati da taglio a sciabola. La rotazione dei coltelli avviene grazie alla presenza di un motore idraulico e di un sistema di cinghie e pulegge che permette la trasmissione del moto. I coltelli sono realizzati in acciaio temperato, presentano una lunghezza compresa tra 32 e 50 cm e sono montati in modo che il loro raggio d’azione si sovrapponga per 5-8 cm, in modo da garantire la continuità di taglio. I coltelli di più piccole dimensioni ruotano a una velocità compresa tra 2000 e 3000 giri/minuto, mentre quelli di diametro maggiore ruotano tra 3000 e 4000 giri/minuto. - Figura 3 La cimatrice a coltelli rotanti e controcoltelli presenta un elemento di taglio orizzontale e 2-3 per il taglio sul lato della parete vegetativa I coltelli possono avere l’estremità di taglio ripiegata, allo scopo di creare un flusso d’aria che avvicina la vegetazione al coltello stesso, migliorando l’azione di recisione; questa conformazione della lama limita l’accumulo di linfa e la conseguente incrostazione, con effetti positivi sull’efficienza di taglio. Alcune cimatrici a coltelli prevedono che sul rotore siano imperniate delle brevi aste, alla cui estremità sono incernierati i coltelli, i quali si dispongono radialmente per effetto dell’elevata velocità di rotazione del rotore, consentendo il taglio della vegetazione con cui vengono a contatto. In linea generale, per la cimatura della porzione superiore della parete vegetativa, ovvero per l’esecuzione del taglio orizzontale, sono previsti 2 coltelli (in taluni casi 3), mentre per il taglio verticale, sul lato del filare, viene predisposta una serie di 5 coltelli; in alcune soluzioni costruttive il coltello più basso della serie può essere inclinato di 45° grazie a uno snodo sul telaio, in modo da poter recidere i germogli presenti al di sotto del filo portante. La velocità di avanzamento è compresa tra 8 e 10 km/h. Le cimatrici a coltelli rotanti e controcoltelli presentano un telaio che sostiene una serie di elementi di taglio, ciascuno dei quali presenta un rotore, sul quale sono montati 2 coltelli, che vengono messi in rotazione da un motore idraulico, a sua volta azionato dalla presa di forza del trattore, raggiungendo una velocità di rotazione compresa tra 200 e 400 giri/minuto. L’elemento di taglio si completa con la presenza di un disco coassiale al rotore che nella parte anteriore (ovvero quella rivolata nel verso di avanzamento del trattore) presenta 4-7 controcoltelli fissi che, assieme a quelli in rotazione, permettono di creare i punti di cesoiamento nei quali avviene il taglio dei germogli. Ciascun rotore presenta una lunghezza di taglio variabile da 60 a 75 cm, per cui possiamo trovarne 2 oppure 3 in serie in funzione dell’altezza della parete che deve essere cimata; la cimatura orizzontale della parte superiore della parete viene invece eseguita con un solo elemento di taglio. Nella parte inferiore del montante che sostiene gli elementi di taglio è presente un dispositivo deputato a sollevare i germogli ricadenti e a indirizzarli verso gli elementi di taglio. Questa tipologia di cimatrici si caratterizza per una buona azione di taglio accompagnata a un’elevata velocità di avanzamento. - Figura 4 Cimatrice a coltelli rotanti senza controcoltelli con configurazione a U rovesciata, in grado di completare l’operazione in un solo passaggio