Economia Novità nel Chianti Classico: un divorzio e gli 007 di ANDREA CAPPELLI A rriva a sancire una sorta di Divorzio alla Chiantigiana un provvedimento legislativo che il territorio del Chianti Classico aspettava da molti anni: nei vigneti collocati nel territorio del Gallo Nero non sarà più possibile produrre Chianti bensì solo Chianti Classico. Dopo 78 anni si è riusciti a trovare una soluzione che effettivamente separa il Chianti Classico dal Chianti spiega Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Vino Chianti Classico - rompendo definitivamente un cordone ombelicale tra due vini distinti senza battaglie legali o soluzioni non condivise, ma con la consapevolezza reciproca delle diverse originalità. Un fatto che può essere definito decisamente come storico . Un provvedimento che formalizza il riconoscimento esclusivo secondo il quale i vini provenienti dal territorio del Chianti Classico sono distinti dagli altri Chianti prodotti un po in tutta la Toscana. Il cammino per arrivare a questo storico traguardo è stato però accidentato e molto lungo. Un primo passo si compie col decreto ministeriale del 1932, che individua sette distinte zone di produzione del vino Chianti: a quello prodotto nei confini geografici del Chianti viene riconosciuta la territorialità, l origine e la primogenitura ben prima dell introduzione del sistema delle denominazioni, concedendo l associazione alla parole Chianti dell aggettivo Classico per potersi distinguere dagli altri. Nel 1967 entra in vigore il decreto che riconosce un unica Denominazione di Origine Controllata del Chianti, all interno della quale il Classico viene disciplinato come un vino dalle caratteristiche peculiari (confermate, naturalmente, nel 1984 con l arrivo della Docg). Ma è con il decisivo decreto ministeriale del 5 agosto 1996 che il Chianti Classico diviene finalmente una denominazione autonoma, con zone e disciplinare di produzione distinti da quello del vino Chianti. Oggi questo storico e definitivo passo verso la completa autonomia del Chianti Classico dal resto dei Chianti trova la sua formalizzazione addirittura nella nuova legge quadro del mondo del vino italiano. Nel testo di prossima approvazione (articolo 6 comma 1) la nuova legge aggiunge la specificazione che nel territorio di produzione del vino Chianti Classico non si possono impiantare o dichiarare allo schedario viticolo dei vigneti per il Chianti Docg . Una 20 specificazione che troverà riscontro anche nel disciplinare di produzione del Chianti Classico che introduce proprio il paragrafo nella zona di produzione del Vino Chianti Classico non si possono impiantare e iscrivere vigneti all albo del Chianti Docg, né produrre vini Chianti e Chianti Superiore . E per controllare che tutto sia nelle regole il Consorzio Vino Chianti Classico si prepara a sguinzagliare anche i suoi 007, agenti segreti con licenza di vino : nei supermercati e nelle enoteche di tutta Italia si aggireranno presto speciali sentinelle, investite della missione di controllare sugli scaffali la conformità al disciplinare delle bottiglie del celebre vino toscano. La nuova figura dell agente vigilatore è prevista nell articolo 17 della proposta di revisione della legge 164 / 92, che ridisegna alcune funzioni dei Consorzi di tutela. La legge stabilisce che i Consorzi di tutela possano svolgere azioni di vigilanza, tutela e salvaguardia della denominazione da espletare prevalentemente nella fase del commercio proprio attraverso l attività degli agenti vigilatori. Tali attività di controllo, distinte da quelle specifiche (delegate ad enti terzi costituiti ad hoc per queste funzioni), sono svolte sotto il coordinamento dell Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi. Si tratta di un passaggio importante per le nuove funzioni di tutela e vigilanza dei Consorzi del vino italiano - spiega Giuseppe Liberatore un modo che permette di controllare il prodotto sul mercato e testarne la corrispondenza con i vini che hanno ricevuto la certificazione di idoneità per la denominazione che portano in etichetta. Gli agenti vigilatori sono riconosciuti legalmente e la loro attività rappresenta un ulteriore garanzia per il consumatore finale . Questa misura si va ad aggiungere alle garanzie offerte dal sistema di tracciabilità messo in opera dal Consorzio già in funzione da alcuni anni. Grazie alla tecnologia i consumatori possono infatti verificare le peculiarità delle bottiglie di Chianti Classico attraverso il numero seriale ed il formato della bottiglia presente sulla fascetta di stato dei Classici imbottigliati dal 2004: digitando questi numeri nell area Tracciabilità del portale www.chianticlassico.com o inviandoli al 3663333603 il consumatore riceve un messaggio di risposta con tutte le informazioni relative alla bottiglia acquistata.