Eventi, cultura, società Il bilancio di CUORE DIVINO per i bambini tibetani S i conclude il tour del progetto editoriale Cuore Divino: il libro-testimonianza della passione per la cultura del vino che ha unito in questo volume per la prima volta in Italia 125 protagonisti di questo mondo. Cuore Divino racconta la passione per il vino e il profondo legame con la terra e con tutto ciò che lo circonda, attraverso immagini e parole che rimandano a ricordi e a suggestioni originali e autentiche. Un gruppo di persone per la prima volta unito non da un legame professionale, ma da un cuore. Obiettivo raggiunto: essere riusciti a sensibilizzare e promuovere un progetto umanitario attraverso la passione e l amore dei fotografati e degli organizzatori, che hanno aderito con entusiasmo sin dal primo momento. Molti risultati importanti raggiunti: acquistati vestiti, scarpe, libri oltre a un laboratorio di lingua per la scuola di Darhamsala e i computer per il laboratorio informatico dell istituto del Ladakh. Oltre al materiale scolastico e ai vestiti, Cuore Divino è anche riuscito a donare 21mila euro che serviranno a finanziare gli studi nelle migliori università indiane per sette ragazzi tibetani per un periodo di tre anni. Questi sette ragazzi si vanno ad aggiungere ad altri due studenti provenienti dalle città di Bangalore e Massouri che hanno già iniziato gli studi grazie al progetto. Cuore Divino è stato realizzato infatti per raccogliere fondi destinati ai bambini esuli tibetani, che oggi vivono in villaggi a nord dell India a Darhamsala, a sostegno della loro Il vino, i giovani e lo sport: accostamento possibile di ANDREA CAPPELLI istruzione. Il villaggio dei bambini Tibetani di Darhamsala è costituito da 2500 piccoli esuli. Nato nel 1960, un anno dopo che il Dalai Lama e 100mila profughi avevano dovuto fuggire dal Tibet in seguito all'invasione militare cinese, il villaggio è ancora oggi il più importante punto di riferimento per tutti coloro che riescono a sfuggire alla violenta dominazione del Tibet. Proprio per questo il Tibetan Children Village si assume la pesante responsabilità di dare continuità a una cultura che rischia ogni giorno di perdere la propria identità. Nella foto: il libro Cuore Divino donato dal sindaco di Roma Alemanno alla signora Gere, con il marito Richard Gere. di MASSIMO BINDI Si è tenuto sabato 24 aprile a Casarza della Delizia, Pordenone, il Convegno Nazionale Vino, sport, e salute. La cultura del bere responsabile . I lavori coordinati dai membri dell Associazione Vino e Salute di Montalcino hanno visto la partecipazione di medici, esperti della comunicazione, rappresentanti istituzionali e sportivi di fama nazionale. Attraverso importanti ed innovativi studi l Associazione con sede nel Comune del Brunello, presieduta dal Dottor Stefano Ciatti, ha dimostrato stretti legami fra l assunzione moderata e giornaliera di vino e alcuni effetti benefici sul corpo umano. E stato dimostrato e testimoniato come, anche dal punto di vista della pratica sportiva, l assunzione moderata di vino abbia benefici effetti compresi coloro che praticano sport a livello agonistico. L altro tema è stato quello del rapporto fra vino e giovani. Di vino, giovani e sport si discute spesso a sproposito. Se il fenomeno degli eccessi del bere è uno dei problemi educativi di questi anni nei confronti delle nuove generazioni, la risposta non può venire da un generico proibizionismo, è stato il coro unanime. Semmai è compito delle famiglie, delle istituzioni educare a un bere responsabile, che privilegi la qualità alla quantità. Forte e accalorata è stata la presa di posizione del Presidente delle Città del Vino, Giampaolo Pioli, che ha ribadito come il problema dell informazione e della formazione verso un bere consapevole non sia più rinviabile e come le istituzioni debbano svolgere un ruolo fondamentale in tale direzione con atti concreti e con risorse certe. Inoltre, va evitato l accostamento, spesso automatico, fra vino ed incidenti automobilistici perchè la maggioranza degli incidenti dovuti a tassi alcolemici elevati sono dovuti al consumo smodato di superalcolici e non di vino. La relazione fra vino e salute, testimoniata sempre più da molteplici lavori scientifici, l assunzione di vino da parte di campioni dello sport come parte integrante della propria dieta rappresentano, fattore da non sottovalutare, per il mondo della viticoltura anche un interessante, ulteriore, strumento di valorizzazione e di marketing del proprio prodotto. I molti ragazzi presenti alla giornata friulana hanno riassunto il messaggio che inequivocabile è emerso, ovvero, se bevo un bicchiere di vino a pasto ne traggo un beneficio, ma se esagero o peggio ne abuso divento dipendente e quindi devo evitarlo, coniando una specie di slogan: bere poco, bere bene per stare bene. Il buon vino si fa nella vigna ed in cantina, la cultura del bere consapevole si costruisce informando, appassionando ed educando alla cultura enologica che forse è l aspetto più difficile, ma se ci si riesce il singolo e la collettività non potranno che trarne benefici. 26