cultura e società di Mauro Giacomo Bertolli Il vino all EXPO Una delle cose che mi ero ripromesso di fare durante le mie ripetute visite all Expo era un ideale giro del mondo focalizzato sul vino: col mio mappamondo e la piantina dell Expo inizio a pensare ad un possibile percorso, e qui mi accorgo che l Expo 2015 non è quell esposizione universale che vorrebbe e che ci dicono essere: l elenco dei paesi assenti è lungo e molto significativo. Pensate che mancano, solo per fare qualche nome, nazioni europee come Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Islanda e Portogallo, in Africa la Nigeria, il più popoloso paese del Continente, e il Sud Africa, e poi l India, il Canada, l Australia e la Nuova Zelanda: praticamente il Commonwealth salta quasi in blocco l evento milanese, oltre al Paraguay e ad alcuni paesi teatro di conflitti o con grandissime tensioni, come la Siria, la Libia, l Ucraina e la Repubblica Centroafricana. Lasciamo però parlare i numeri, facendo un confronto con l Expo precedente, tenutosi in Cina, nel 2010 a Shanghai: 192 paesi partecipanti, unici assenti Burkina Faso, Bhutan e Kuwait. A Milano, basandosi sulla cartina ufficiale fornita all interno dell Expo, sono solo 135, ben 57 in meno. Ho fatto questa precisazione, sulla cartina ufficiale, perché se invece si va sul sito ufficiale, www.expo2015.org/it e si seleziona l elenco dei paesi partecipanti, ne vengono segnalati solo 116: di 19 non si ha alcuna notizia, come se non fossero presenti! A fronte di queste assenze il mio progetto iniziale di tour mondiale del vino risulta pesantemente messo in discussione, perché alcune delle nazioni mancanti sarebbero state delle tappe fondamentali: devo infatti rinunciare ad esempio al Portogallo, ma soprattutto all intero Nuovo Mondo del vino: Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa. 44 Ripiego quindi su un progetto meno ambizioso, non un tour mondiale, ma la visita di una decina di padiglioni di importanti paesi produttori, per vedere come è stato trattato il tema del vino all Expo. Entrando dall ingresso ovest, ho visitato nell ordine i padiglioni di: Brasile, Uruguay, Argentina, Francia, Spagna, Israele, Svizzera, Germania, Cile, ed ho concluso col Padiglione VINO A Taste of Italy Brasile, padiglione 26: si cerca di sviluppare il tema Sfamare il mondo con soluzioni , il cuore pulsante del padiglione è una rete interattiva sospesa su cui si può camminare. Nel ristorante, un po triste negli spazi e nei colori, si possono trovare 2 vini brasiliani, un Cabernet Sauvignon e uno Chardonnay di Miolo, forse il primo produttore di vino del Brasile. L azienda Miolo è stata fondata nel 1897 dal veneto Giuseppe Miolo, partito da Piombino Dese, nel padovano. Nel bar del padiglione non sempre si trovano vini brasiliani, ma il prosecco non manca. Nello shop sono 3 le bottiglie che si possono acquistare, tra cui il vino ufficiale dei mondiali 2014 di calcio in Brasile. Uruguay, padiglione 50: il tema sviluppato è La vita cresce in Uruguay , soprattutto grazie ad un interessante cortometraggio. Consiglio a chiunque volesse sapere qualcosa sui vini di fermarsi al ristorante del padiglione, dove è anche possibile consumare al bicchiere, e di chiedere di Alessio Niccoli, preparatissimo sommelier italiano. Ben 12 i vini proposti ogni giorno, 8 rossi e 4 bianchi, periodicamente rinnovati. Protagonista assoluto è il Tannat, vitigno a bacca rossa , originario del sud est della Francia e famoso per la ricchezza dei suoi tannini. Argentina, padiglione 60: il tema è L Argentina ti nutre . Si comunica al pubblico l immagine di una nazione ricca di risorse agroalimentari che promuove politiche sociali per alleviare la fame. Subito all ingresso vi è una splendida esposizione di vini, ma non degustabili, poi si trovano 3 piccoli schermi su cui si possono scegliere dei video sulle regioni vitivinicole ar-