3/2022 di DAVIDE MODINA VITICOLTURA 14 La ricerca sulla viticoltura di montagna si incontra in Portogallo Si è tenuta a Vila Real in Portogallo, dal 12 al 14 maggio scorso, la VII edizione del Congresso Internazionale sulla viticoltura di montagna e in forte pendenza, organizzata dal Cervim (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) in collaborazione con istituzioni e università locali. Durante due intense giornate di lavoro, 100 esperti provenienti da 11 nazioni hanno presentato più di 70 ricerche scientifiche, divise in quattro tematiche principali: a) mantenere la sostenibilità e il paesaggio dei vigneti in forte pendenza; b) pratiche agronomiche e nuove tecnologie per la viticoltura montana; c) fattori di valorizzazione dei vini; d) uomini, storie, economia e cultura della viticoltura montana e in forte pendenza. Le comunicazioni dei relatori hanno restituito così un quadro completo sulla viticoltura di montagna, in forte pendenza e delle piccole isole, esponendone i punti di forza e debolezza, ma proponendo anche soluzioni pratiche alle molteplici difficoltà che i viticoltori devono affrontare per coltivare la vite in questi luoghi impervi, portando avanti quella che è sempre più conosciuta come viticoltura eroica. LA VITICOLTURA EROICA Secondo i criteri adottati dal Cervim e codificati anche da un apposito decreto interministeriale (Decreto n. 6899 del 30/06/2020 - Legge 12 dicembre 2016, n. 238, articolo 7 comma 3) i vigneti eroici devono possedere almeno una di queste caratteristiche: pendenza del terreno superiore a 30%; altitudine superiore ai 500 metri s.l.m. (ad esclusione dei vigneti situati in altopiano); I vigne eroici in Europa Percentuale sul totale 32% 1% Con tecnologia Bing © GeoNames, Microso , Tom Tom Figura 1. Percentuale dei vigneti eroici sul totale coltivato nei primi sei paesi dell Unione Europea per superficie vitata sistemazione degli impianti viticoli su terrazze e gradoni; viticoltura delle piccole isole (di superficie minore di 250 km2). Più in generale ci si riferisce a quei vigneti ricadenti in aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o situati in aree ove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione o aventi particolare pregio paesaggistico e ambientale, nonché i vigneti delle piccole isole. Stiamo parlando di poco meno di un terzo della superficie vitata europea, con una maggiore concentrazione in Spagna (229.000 ha) seguita da Portogallo (63.000 ha), Italia (28.000 ha), Grecia (26.000 ha) e Francia (12.000 ha) (Candiago et al., 2022) (figura 1). Tra le aree più piccole merita invece una menzione particolare Andorra che - come ha spiegato Josep M. Casals Alis, direttore del locale dipartimento per l agricoltura può contare attualmente su 10 ettari vitati (a un altitudine media intono ai 1000 m slm), 6 aziende vitivinicole e una denominazione d origine. Un ritorno alla viticoltura per il piccolo principato arroccato sui Pirenei (se ne erano perse le tracce nel XVI secolo) che è stato possibile anche grazie a un progetto pilota iniziato nel 2005. Quattro aziende agricole del sud del paese, supportate dal governo locale, si sono infatti impegnate nella coltivazione di un vigneto sperimentale, allo scopo di testare diverse varietà (Riesling, Cornalin, Merlot, Syrah, Viognier, Pinot nero, Pinot grigio e Albari o). Attualmente la produzione nazionale si attesta intorno alle 20.000 bottiglie per anno con interessanti prospettive per l enoturismo.