3/2022 di FABIO BURRONI e MARCO PIERUCCI, Studio Associato Agronominvigna - www.agronominvigna.it VITICOLTURA 22 Professorinvigna: intervista a Stefano Poni Gli Agronominvigna incontrano i Professorinvigna In questa rubrica proseguiamo i nostri incontri con i docenti di viticoltura delle Università italiane indagando il loro rapporto con la vigna. Qui riportiamo la nostra recente intervista a Stefano Poni, professore di Viticoltura presso l Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Lo schema dell intervista, come di consueto, segue un percorso a tappe identificate attraverso un simbolico richiamo alla vite. fessionali generalmente caratterizzate da una preparazione a tutto tondo di un certo livello. La formazione di un Agronomo è oggi diversa, più focalizzata sulla coltura anche se meno completa rispetto al passato. In ogni caso, sulla base della mia visione educativa accademica, riten- LE RADICI AV: Professor Poni, per cominciare, ci parli della sua vocazione viticola, della sua storia di ricercatore e dei suoi maestri, cioè delle sue radici. S. Poni: Provengo da una famiglia che non ha un estrazione viticola e la mia vocazione l ho scoperta un po per caso. Ero iscritto al secondo anno della Facoltà di Agraria di Bologna quando, esattamente 40 anni fa, si rese disponibile una borsa di studio riservata a studenti residenti nella Provincia di Forlì. Una volta iniziato questo percorso formativo ho avuto la fortuna di diventare allievo del professor Cesare Intrieri che, ci tengo molto a sottolinearlo, considero ancora il mio maestro di viticoltura. IL TRONCO AV: Per un consulente tecnico quale dovrebbe essere il tronco, ovvero quali dovrebbero essere secondo il Professore in vigna le caratteristiche di un buon Agronomo in vigna? S. Poni: La figura dell Agronomo di un tempo era frutto di un lungo percorso didattico che lo portava a sostenere fino a circa 40 esami. Ciò favoriva la formazione di figure pro- Stefano Poni go fondamentale che un moderno Agronomo in vigna debba uscire dall Università con in testa ben chiari quei 10 o 15 principi fondamentali di funzionamento della pianta. Questi principi bisogna conoscerli bene, poi nella professione è necessaria una scrupolosa osservazione diretta del fenomeno in campo per elaborare una diagnosi corretta e, sulla base di quei principi di funzionamento fondamentali, sapere cercare una soluzione specifica. I principi di funzionamento sono universali, ma in viticoltura non si possono proporre ricette sempre uguali e decontestualizzate perché le circostanze sempre diverse richiedono all Agronomo in vigna soluzioni specifiche appositamente elaborate di volta in volta senza pregiudizi tecnici. anche necessaria una notevole dose di modestia nei confronti dei viticoltori che sono generalmente per nulla disponibili ai cambiamenti, ma sono anche portatori di un esperienza ricca sia di errori sia di preziosi spunti di riflessione. Bisogna saperli ascoltare, e vagliare ciò che c è di buono in quello che dicono, evitando di pensare che tutto quello che è stato fatto sia sbagliato. Sarebbe già tanto riuscire a insinuare in loro un ragionevole dubbio che qualcosa si potrebbe fare diversamente e da qui piano piano aprire la strada per proporre innovazioni e cambiamenti. LE FOGLIE AV: Stefano Poni provi a mettere alla luce del sole, come le foglie, che cosa secondo lei potrebbe portare l attività di ricerca verso una maggiore aderenza al contesto produttivo attuale. S. Poni: Questo è stato ed è ancora un grande tema. Fortunatamente i tempi sono cambiati da quando a noi accademici veniva detto dal mondo produttivo che quello che facevamo non interessava ai viticoltori. Negli ultimi anni siamo passati da progetti di ricerca a progetti di trasferimento delle innovazioni che hanno contribuito a cambiare il rapporto tra noi accademici e il mondo produttivo, obbligandoci a lavorare con le aziende e per le aziende. Posso individuare almeno due tematiche che hanno facilitato questo processo: il cambiamento climatico e l agricoltura di precisione. Tuttavia, nonostante un oggettivo cambiamento da parte degli agricoltori, occorre sottolineare che ancora oggi l utilizzazione delle applicazioni prodotte dalla progettistica è limitata all 1% di quelle effettivamente messe a disposizione. Solo l applicazione