3/2022 nuovi adempimenti aiuti anche le aziende a rivedere le proprie decisioni riguardo alle grammature del vetro o all utilizzo (o meno) di materiali accoppiati di difficile separazione e quindi di smaltimento appropriato. Uno sguardo finale, nel testo, è dedicato al dibattito inerente le indicazioni di carattere nutrizionale e sanitario sulle confezioni del vino. Per quanto attiene le informazioni nutrizionali è sempre più verosimile un rapido cambiamento nella disciplina comunitaria (attualmente, il vino come tutti gli alcolici è esentato dall obbligo di tabella con calorie, grassi, carboidrati e proteine) e a breve dunque troveremo almeno una forma semplificata di queste indicazioni: la semplificazione non deve indurre a nutrire dubbi, perché si rende necessaria dal momento che grassi e proteine, nel vino, non sono presenti o lo sono in percentuali insignificanti. Per quanto invece attiene alle informazioni relative al rischio connesso al consumo di alcolici (e quindi anche di vino) il dibattito è molto più aperto e l esito, necessariamente, più incerto. Chi scrive nutre l opinione che le levate di scudi corporative o l opposizione del valore economico del comparto vino, dinanzi ai rischi indubitabilmente connessi al consumo di alcol, siano azioni semplicemente controproducenti. Il pericolo alcol non va minimizzato, ma va correttamente comunicato il rischio connesso al consumo, in relazione all entità e alla regolarità di quest ultimo. E occorre affrancarsi da una tendenza a considerare alcuni rischi aprioristicamente accettabili e altri viceversa inaccettabili. Consumare moderatamente vino aumenta il rischio di patologie connesse all alcol, ma questo aumento è consapevolmente accettabile se quel consumo rappresenta una estrinsecazione della libertà individuale, che si manifesta con l adesione a un modello di cultura gastronomica di cui il vino, durante i pasti e in stretta associazione con il cibo, è parte integrante da migliaia di anni. COSA CI ASPETTA? Naturalmente, per la gioia dell editore, il giorno dopo la sua uscita, una guida alle norme in materia di etichettatura inizia inesorabilmente a invecchiare. Però c è qualcosa che anche in questa edizione abbiamo voluto con forza trovasse attenzione ed è, effettivamente, più resistente al logorio ineluttabile. Questione di Etichetta continua a essere una guida che non dice semplicemente come vanno fatte le cose, ma spiega perché ci sono certe regole e perché è importante rispettarle. Si tratta quindi di un vademecum che promuove l adesione spontanea alle regole, aiutando semplicemente a interpretarle in modo corretto, sistematico e funzionale. In un Paese in cui si moltiplicano gli esperti di elusione, che vendono con successo i propri servigi, ci è sembrato doveroso continuare ad andare in direzione ostinata e contraria, fiduciosi come siamo che una etichettatura corretta sia il fondamento del migliore e più saldo rapporto tra produttore e consumatore di vino. 45 ECONOMIA occorre qualche accortezza. Abbiamo anche dedicato una maggiore attenzione a diversi schemi di qualità di natura privatistica (il biologico è definito e controllato dal pubblico) volti a sottolineare la sostenibilità delle produzioni o l adozione di determinate pratiche aziendali. Tra le novità assolute, invece, annoveriamo quelle relative allo smaltimento dell imballaggio (sia esso tetrabrik o bottiglia, tappo o linguetta, cartone o plastica) che oggi debbono comparire su ogni imballaggio destinato al consumatore, per aiutarlo a differenziare i rifiuti e ad avviarli correttamente allo smaltimento. Per il vino ci sono importanti occasioni di aumentare una interazione responsabile con i consumatori e certamente l obbligo di fornire queste indicazioni influenzerà anche le scelte future in materia di contenitori e chiusure. Speriamo poi che una riflessione suscitata dai