3/2022 di EMILIANO GUCCI CULTURA E SOCIET 56 Pedalando tra i filari © La città dei lettori Non esistono regioni o stagioni migliori per mettersi in viaggio: in sella alla bicicletta il nostro paesaggio viticolo è un tesoro ancor più bello da scoprire C è chi usa la bicicletta come semplice mezzo di trasporto, chi la utilizza per fini agonistici e chi per scoprire il mondo, c è chi ne fa uno stile di vita e anche chi finisce per adorarla come una divinità. Per molti di loro salire in sella corrisponde comunque a entrare in una dimensione diversa, fatta di rischi e problematiche ma soprattutto di opportunità, di possibilità che soltanto pedalando sembrano aprirsi sul proprio cammino. Questo accade a tutti coloro che alla bicicletta affidano gambe, cuore, sudore, tempo e pensieri nell allontanarsi da casa e raggiungere luoghi immaginati e sognati, carichi di fascino e aspettativa, magari lontano dai profili del quotidiano e dal caos: avamposti sinonimo di quiete e natura, di aria pulita e silenzio, di pace, armonia, bellezza © Bike Division per CTVOP Le campagne vitate sono tra le mete più ambite per chi pedala in cerca di un ambiente che riconcili con la natura e con sé stessi, forse proprio perché di uomo e natura rappresentano spesso il meglio, un esempio di simbiosi in cui antropizzazione è sinonimo di salvaguardia, tutela, sostenibilità. Così capita di andarsele a cercare, le terre del vino, capita di studiare itinerari che ce le facciano scoprire e conoscere meglio, o talvolta capita di incontrarle per caso, affidandosi a una svolta improvvisa e ritrovandosi in un posto che non immaginavamo, di quelli che possono cambiare per sempre la mappatura geografica della nostra anima. Si parte spesso piano, in bicicletta, specie se non si corre dietro a nessuno. Si parte muniti di casco e di borraccia, meglio se anche di una luce accesa sul posteriore, abbigliamento adeguato alle sorprese che possono riservarci il meteo e le altitudini di giornata; in tasca qualcosina da mangiare, in testa un progetto ben definito oppure il fascino della pagina bianca, tutta da riempire. Si parte da casa e sovente si devono sfidare strade poco gradevoli, affollate dai mezzi motorizzati, puzzolenti di smog e rabbuiate da palazzi alti, imponenti; ci sono città che chiedono anche di attraversare zone industriali o commerciali, grigie e artificiali, prima di consegnarci a un ambiente che restituisca una certa energia vitale, oltre che togliercela. Poi, però, grazie al cielo, molto spesso quell ambiente arriva. Quando siamo ancora vestiti da inverno, con pantaloni e maniche lunghe, neppure un centimetro di volto
Pedalando tra i filari di Emiliano Gucci