STORIA DI COPERTINA 3/2022 di MONICA MASSA il biglietto da visita di ogni azienda vitivinicola in quanto contiene le informazioni obbligatorie per legge, può essere parte dello storytelling, ma deve anche attirare l attenzione del consumatore. Denise Bistolfi, l artista della copertina di questo numero, ne ha fatto il tema della sua tesi di laurea MM: La tua passione per le etichette da vino da cosa nasce? D. Bistolfi: Era il 2013 quando scelsi come argomento per la mia tesi di laurea all Accademia di Belle Arti di Brera proprio il tema delle etichette da vino. Mi ero resa conto che l abbigliaggio della bottiglia occupava un ruolo rilevante, tanto da essere divenuto oggetto di concorsi internazionali presso le fiere di settore, come ad esempio il Vinitaly Design International Packaging Competition. In un mercato sempre più competitivo come quello del vino mi incuriosì, quindi, indagare e studiare meglio un settore dove si fanno investimenti anche importanti nella ricerca del packaging e nella cura dell immagine aziendale e mi misi a fare ricerca sul campo, a casa di alcuni produttori dell Alessandrino. E pensare che allora neanche mi piaceva il vino! Mi ha sempre affascinato il fatto che uno spazio così piccolo possa racchiudere così tanto e sia un mezzo di comunicazione potente, fino a diventare, talvolta, opera d arte. L etichetta è in grado di esercitare, infatti, un attrazione indiscutibile sul consumatore e con immagini, disegni, colori e font studiati con precisione, ne orienta le scelte. Può davvero fare il giro del mondo ed essere testimone di molte vicende, ricordi, emozioni. MM: A quando risale l origine dell etichetta? D. Bistolfi: Forse qualcuno si stupirà nel leggere che l origine dell etichetta è antichissima e risale a circa 6000 anni fa. Non si trattava allora di una etichetta come la intendiamo noi oggi, ma di un sigillo cilindrico che i Babilonesi usavano per marchiare le anfore e i vasi vinari. Questa marchiatura venne utilizzata per secoli per identificare i vini migliori, destinati ai ceti più facoltosi. Ne abbiamo testi- Denise Bistolfi monianza anche dalla civiltà egizia: nella Tomba di Tutankhamon furono trovate 36 anfore contenenti vino, 26 delle quali marchiate. Fenici, Greci e Romani ricorsero allo stesso sistema per distinguere provenienza ed epoca del vino. Fu a partire dal XVII secolo con la nascita dell industria del vetro e con l incremento dei trasporti che aumentarono le richieste di bottiglie di vino, che nel frattempo avevano preso il posto delle anfore e delle botti. Divenne prassi in quel periodo etichettare la bottiglia per fornire maggiore garanzia all acquirente. L inventore dell etichetta cartacea sembra essere lo svizzero Henri Marc de Venoge, che nel 1840 mise sulle sue bottiglie di Champagne delle etichette simili a quelle odierne. Da allora fu un crescendo di stili e ancora oggi si ha solo l imbarazzo della scelta. MM: Cosa ne pensi dell etichetta come oggetto da collezione? D. Bistolfi: Le etichette vanno incontro a una morte naturale perché sono incollate alle bottiglie, che una volta bevute vengono smaltite. Per fortuna entrano in gioco i collezionisti, che non hanno un compito facile, perché recuperare un etichetta richiede una procedura accurata: una volta staccata, va asciugata, stirata e solo dopo pulita da eventuali macchie di vino. Il collezionismo di etichette viene alimentato da privati, nei mercatini di antichità e cose vecchie, ma in Italia abbiamo anche un museo internazionale, quello di Cupramontana, in provincia di Ancona, aperto dal 1987 (se ne è parlato sul numero 4 2021 di Millevigne ndr). In pochi anni l etichetta si è trasformata da semplice strumento di informazione a elemento di seduzione. Essa contribuisce a rendere riconoscibile non solo un prodotto, ma talvolta l azienda stessa, perché permette di creare un legame tra un impresa, il suo modo di lavorare e produrre, e la sua immagine all esterno; è un punto fermo, dal quale spesso partire per una buona comunicazione e quindi per puntare su pubblicità e vendita. Spesso anche l arte ha giocato un ruolo importante, come ha dimostrato il successo di molte etichette d autore. MM: Quale deve essere il ruolo del grafico nell ideazione dell etichetta? D. Bistolfi: Il grafico non ha un compito semplice, perché in pochi centimetri deve raccontare visivamente una storia, incuriosire ed emozionare, muovendo le leve del consumo. CULTURA E SOCIET L etichetta che racconta: arte, grafica, emozioni 59