L’agricoltura conservativa è nata quasi 100 anni fa nelle grandi pianure statunitensi per correggere i danni prodotti da un approccio agronomico sviluppato in un contesto, quello europeo, ma applicato poi in un altro completamente diverso. Dopo alcuni anni particolarmente produttivi, grazie al clima piovoso e favorevole quindi alla conversione a campi di mais dei prati dove per secoli se non per millenni avevano pascolato i bufali, tra la fine degli anni ‘20 e l’inizio degli anni ’30 del ventesimo secolo vi fu un periodo particolarmente siccitoso. In quelle vaste pianure, così sensibili all’erosione eolica, bastava poco vento per alzare enormi nuvole di terra. Fu quello l’inizio dei Dust Bowl, le grandi tempeste di sabbia che portarono enormi emigrazioni verso la costa sul Pacifico, a Ovest. Nascono così la pedologia, la scienza che studia e classifica i suoli, e un approccio agronomico che per quasi un secolo verrà chiamato Agricoltura Conservativa. «L’agricoltura conservativa (AC) mira a ottenere dei sistemi agricoli sostenibili e redditizi e tende a migliorare le condizioni di vita degli agricoltori attraverso la messa in opera simultanea di tre principi a livello di campo: la lavorazione minima del suolo, le consociazioni e le rotazioni culturali, la copertura permanente del suolo. L’AC presenta un grande potenziale per tutti i tipi di azienda agricola e di ambiente agro-ecologico. È di grande interesse per le piccole aziende, ma forse è di urgente adozione in quelle dove i mezzi di produzione limitati non permettono di superare la forte carenza di tempo e manodopera qualificata. È uno strumento di conciliazione della produzione agricola, il miglioramento delle condizioni di vita e la protezione dell’ambiente. L’AC è applicata con successo in differenti tipologie di sistemi di produzione» (FAO, 2015). Insomma, un approccio agrario sostenibile nel quale aspetti agronomici, ambientali, sociali ed economici sono ripensati in maniera integrata, avendo ben chiara la protezione delle risorse naturali: acqua, aria e suolo agrario.