ECONOMIA

Uno strumento di economia circolare: la simbiosi industriale di GABRIELA TIRINO

I sistemi industriali sono simili a quelli naturali: i rifiuti di un settore possono essere risorsaper un altro

Conosco un piccolo produttore di vino che chiama le sue vigne “le mie ragazze”, ha l’abitudine di parlare con loro, le interpella in merito alle varie lavorazioni tra i filari e chiede loro il permesso. “In realtà non sono mie – dice – nulla ci appartiene davvero, nemmeno la Terra; le relazioni che sperimentiamo, invece, sono parte di noi e noi ne facciamo parte”. Questo personaggio, poetico quanto pragmatico, ha un rapporto simbiotico con le sue vigne e penso a lui per ricordarmi che una simbiosi indica innanzitutto una relazione, appunto, una convivenza.
La simbiosi è una relazione importante per la sopravvivenza ed è un driver fondamentale per lo sviluppo dell’economia circolare. In natura esistono molti esempi di simbiosi biologica e sono particolarmente ispiranti le relazioni di vero e proprio mutualismo, come quella del pesce pagliaccio e l’anemone nei mari tropicali: il primo si nasconde tra i tentacoli urticanti del suo ospite e si difendono reciprocamente dai rispettivi predatori.
Nel mondo vegetale il rapporto simbiotico per eccellenza si instaura tra i batteri e le piante che collaborano nell’azotofissazione.
La natura mostra così un variegato ventaglio di convivenze felici e ha ispirato anche le comunità umane, basti pensare allo sviluppo del baratto e poi dei commerci, che tanto hanno influito sul progresso della specie.