CULTURA E SOCIETÀ

I Nebbioli del Nord Piemonte di LORENZO TABLINO

“Grappoli di uva nera che danno vino da località fredde”(Columella)

“Un sorso di Gattinara. Purché vero, s’intende. Non chiedo di più!” Così scriveva Mario Soldati in uno dei suoi brevi racconti, dedicati ai luoghi del Piemonte a lui cari. Il territorio chiamato “Terre del Nebbiolo del Nord Piemonte” è di alto interesse sul profilo vitivinicolo e interessa quattro province: Biella, Novara, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e numerosi paesi e piccole città di antica tradizione agricola, le cui origini si perdono nei primi secoli dell’era cristiana.

UN PO’ DI STORIA TRA GATTINARA E GHEMME

I Romani giunsero in queste terre, nell’ambito di consolidamento del loro Impero, portandovi come consuetudine le pratiche agricole e viticole sin dal II sec a.C. Si ritiene, peraltro, che proprio l’abitato di Gattinara sorga nel luogo dove il proconsole Quinto Lutazio Catulo sacrificò alle divinità le spoglie di guerra dei Cimbri, vinti nell’estate del 101 a.C. nei pressi di Vercelli; qui venne eretta la Catuli Ara, ovvero “Ara di Catulo”, da cui presero il nome la città e il vino. La viticoltura del Vercellese e del Novarese si sviluppa sui 300-500 m s.l.m., in terreni ricchi di buona acidità e molti microelementi. Ma le vicende dei vini di questo territorio sono legate a una famiglia importante novarese, quella dei conti de Guglielmo Arborio, un membro della quale diventerà dapprima Gran Cavaliere dell’Impero e in seguito cardinale. Grazie a lui i vini del territorio sopracitato vennero serviti sulle mense delle più importanti corti europee, a partire dal XVI secolo. Citiamo soltanto il Papa Clemente VII e Carlo V Re di Spagna. Sino al XVIII secolo i vini di Gattinara conservarono buone quote di mercato e vennero apprezzati anche in casa Savoia e soprattutto nei mercati milanesi. In seguito per diversi motivi, ancora poco studiati, persero notorietà, limitando progressivamente le vendite, mentre altri figli del Nebbiolo, Barolo in primis, si affermavano in Italia e nel mondo. La stessa scuola di viticoltura ed enologica di Gattinara, sorta nel 1872, chiude solo quattro anni dopo. Probabilmente la mancanza di cantine di alto profilo e di grandi volumi, unitamente ad una nobiltà legata al settore vitivinicolo hanno avuto il loro peso. Il Gattinara ottiene la DOC nel 1967, nel 1990 la DOCG.
Già noto in epoca romana, il Ghemme, a partire dal Medio Evo, diventa il vino ufficiale dei signori di Milano, i Visconti prima e gli Sforza poi, ai quali i terreni del Novarese appartenevano a partire dal 1354. Un’importante testimonianza sui luoghi dove nasce, l’ha lasciata Stendhal ne “La Certosa di Parma”, romanzo storico scritto alla fine del 1838. Infine Mario Soldati nel suo racconto “L’albergo di Ghemme” decanta questo vino: “Il Ghemme: eccellente, prim’ordine. Lo definirei un Gattinara più spesso, più scuro, più violento. Meno trasparente, meno liquoroso, meno raffinato: ma forse più genuino”. Il Ghemme diventa DOC nel 1969, DOCG nel1997.