DALLE AZIENDE
Crediti di Carbonio per l’Agricoltura
A cura di Carbon Credits Consulting
A cura di Carbon Credits Consulting
Di fronte alla sfida urgente del riscaldamento globale, il settore agricolo si trova ad affrontare un dilemma significativo: da un lato, contribuisce per circa il 13% alle emissioni di gas serra (GHG) a livello globale; dall’altro, il suo futuro è strettamente legato alla nostra capacità di affrontare questa situazione in modo efficace. Sebbene la problematica sia oggi evidente, diversi fattori come la mancanza di conoscenza scientifica, l’accesso limitato a risorse, i rischi economici e la necessità di un investimento iniziale significativo, rappresentano ostacoli che complicano l’adozione di strategie in grado di trasformare l’agricoltura verso un modello rigenerativo e resiliente.
I crediti di carbonio fanno parte di un meccanismo volontario progettato per affrontare queste sfide. Questi crediti, certificati, rappresentano la rimozione di una tonnellata di anidride carbonica o il suo equivalente in altri gas serra. Possono essere ottenuti attraverso varie attività che riducono, evitano o sequestrano le emissioni di gas serra, come la riforestazione, il miglioramento dell’efficienza energetica e, non ultimo, il carbon farming.
Il “carbon farming”, letteralmente agricoltura del carbonio, comprende un insieme di pratiche agricole pensate per aumentare il sequestro di CO2 sotto forma di carbonio organico nel suolo. Gli agricoltori, attraverso l’uso di tecniche come il miglioramento della gestione dei residui colturali o l’utilizzo di colture di copertura, possono generare crediti di carbonio certificati. L’adozione di queste pratiche può giocare un ruolo importante nel rendere i sistemi agricoli più sostenibili, senza compromettere le economie degli agricoltori. Queste tecniche non solo contribuiscono al sequestro del carbonio, ma migliorano anche la fertilità del suolo, la gestione delle risorse idriche e la biodiversità, rendendo le aziende agricole più resilienti ai cambiamenti climatici.
Certificazione
Implementare un progetto di carbonio rappresenta un’opportunità promettente che richiede una pianificazione sistematica e scientifica, oltre all’adozione di processi di certificazione rigorosi che assicurino l’efficacia delle pratiche nel sequestro del carbonio e la verificabilità e commerciabilità dei crediti di carbonio generati. Verra, organizzazione leader mondiale nella definizione di standard per i mercati volontari del Carbonio, richiede agli sviluppatori di progetti di attenersi a norme e metodologie specifiche per ottenere Unità di Carbonio Verificate (VCU). Per l’emissione di un credito di carbonio certificato, devono essere soddisfatti criteri, tra cui:
Inoltre, nelle pratiche di carbon farming devono essere rispettate condizioni specifiche per garantire che le stesse siano innovative e che non si verifichi una riduzione del rendimento delle coltivazioni.
In Italia, il progetto LIFE VitiCaSe, cofinanziato dall’Unione Europea, rappresenta un esempio di come le pratiche di carbon farming possano essere implementate nel settore vitivinicolo. Questo progetto mira a sviluppare e testare un modello pilota per la rimozione di CO2 attraverso la gestione sostenibile dei vigneti. Il progetto è realizzato in collaborazione con centri di ricerca, tra i quali il CREA Agricoltura e Ambiente (CREA-AA) e CREA Politiche e Bioeconomia (CREA-PB), e vede come partner tecnico per il processo della certificazione del progetto Carbon Credits Consulting. Il gruppo di lavoro comprende inoltre Image Line, tech company specializzata nell’agricoltura digitale, che è capofila del progetto, Castello di Albola, Ruffino, San Felice Wine Estates, EZ Lab Solutions Unione Provinciale Agricoltori – Siena. LIFE VitiCaSe si propone di implementare pratiche che aumenteranno il contenuto di carbonio organico nel suolo, contribuendo alla biodiversità e alla resilienza dei vigneti. Un aspetto fondamentale del progetto è la certificazione delle pratiche adottate per ottenere crediti di carbonio, che saranno poi commercializzati. Questo approccio non solo aiuterà a ridurre le emissioni di GHG, ma offrirà anche un modello replicabile per altre aziende agricole in Italia e in Europa.
Per saperne di più, visita http://www.life-viticase.eu/ - Online, trovi già i primi risultati del progetto, come il White Paper dedicato alla viticoltura rigenerativa intitolato “Handbook of best practices Database on “Sustainable Soil Management” (SSM) Segui la pagina Linkedin del progetto per sapere quando e dove sarà organizzato il prossimo Demo Day, previsto per l’autunno 2024: https://www.linkedin.com/company/life-viticase/