Prevedere gli eventi sfavorevoli e analizzarli significa gestire il rischio e di conseguenza diminuirne gli effetti deleteri per l’impresa.
Consideriamo tuttavia che, per compiere tali valutazioni, l’imprenditore si muove nel campo delle possibilità: parliamo infatti di rischio, che come tale non è una certezza, bensì un evento futuro e incerto, sia in ragione della sua realizzazione sia in considerazione dei possibili danni che potrà determinare.
Tuttavia l’attività di impresa è di per sé basata sul rischio e sulla sua gestione.
Migliore è l’imprenditore che saprà valutare oggi scenari e pericoli di domani, prevederli e approntare strategie per arginarli, e migliore sarà il risultato economico di chi, lungi dal subire supinamente gli effetti avversi del rischio una volta che diverrà evento avverso, sarà pronto a contrastarlo: l’elasticità al cambiamento è una dote imprenditoriale che può fare la differenza!
L’imprenditore dovrà allora individuare i possibili rischi cui la sua impresa, in ragione del tipo di attività, delle dimensioni, e delle dinamiche del suo mercato, potrà correre; dovrà poi individuare tra tutti i possibili rischi, quelli che hanno maggiore probabilità di realizzarsi, ovvero quelli che seppur meno probabili, qualora si realizzassero, porterebbero a conseguenze disastrose per l’attività.
È importante infatti individuare con precisione quali rischi sia opportuno gestire, in quanto la gestione del rischio comporta un costo per l’impresa e come tale va accuratamente ponderato.
ASSUMERSI O NON ASSUMERSI IL RISCHIO?
Quali sono le possibili strategie che l’imprenditore può porre in essere per gestire il proprio rischio di impresa? In primo luogo sarà possibile decidere di non assumersi il rischio: se il danno paventato si verificasse, sarebbe così deleterio per l’impresa e i costi per arginarne gli effetti così alti, da sconsigliare di assumersi il rischio.
Questa strategia, molto cara all’imprenditore prudente, non sempre può essere praticata: ciò non sarà possibile ogni qual volta il rischio sia insito nell’attività esercitata e quindi, a prescindere dal grado di probabilità che l’evento si verifichi o dai danni causati, non potrà non essere assunto. In queste ipotesi sarà opportuno utilizzare una strategia composita di gestione del rischio: da un lato limitare il rischio con l’utilizzo di regole di condotta che ne abbassino il grado, dall’altro trasferire il rischio dall’impresa a un altro soggetto.
QUALI RISCHI PER L’IMPRESA VITIVINICOLA
Nell’esaminare le principali tipologie di rischio cui è sottoposta l’impresa vitivinicola, l’attuale momento storico impone di analizzare in primo luogo il rischio climatico.
Esso, per l’impresa vitivinicola, è doppio: in primo luogo la vite è strettamente legata al territorio in cui è coltivata. Avremo quindi un rischio climatico che si declina nelle fluttuazioni delle stagioni, in grado di modificare, in quantità e qualità, il prodotto.
In secondo luogo vi è un rischio legato al cambiamento climatico globale che determina, da un lato eventi sempre più distruttivi e dall’altro, a causa dell’innalzamento delle temperature, la migrazione della coltivazione della vite verso aree di produzione che storicamente non le erano proprie, con conseguente depauperamento del territorio di origine.
Ulteriore rischio cui è sottoposta anche l’impresa vitivinicola è il rischio di mercato che si concretizza nella fluttuazione, a volte anomala, dei prezzi sia dei fattori di produzione che del prodotto finito. Tali fluttuazioni, per effetto della globalizzazione, sono strettamente legate ad eventi di geopolitica, quali conflitti bellici che possono rendere difficile l’approvvigionamento di materie prime utili per la coltivazione, aumentarne i prezzi a dismisura o chiudere vie per il trasporto internazionale. Ancora: il rischio di mercato può legarsi a politiche protezionistiche di Paesi destinatari di esportazione che, aumentando i dazi sul nostro prodotto, determinano un calo della domanda, o da politiche economiche e finanziarie che diminuiscono il potere di acquisto e di conseguenza le previsioni di vendita dell’impresa.
Ulteriore rischio da considerare per il prodotto vino consiste nella possibilità che la qualità subisca alterazioni durante il periodo di invecchiamento, tenuto conto che il valore del vino è calcolato in base alle sue caratteristiche al momento della vendita.
Parlando di un prodotto che è particolarmente sensibile a variabili diverse come la temperatura, tutti gli eventi deleteri nella fase di conservazione rappresentano ulteriore rischio da ponderare e contenere.