SEMPRE ALLA RICERCA DELLO SCATTO UNICO E ORIGINALE Passione, tanta perseveranza e pazienza per catturare delle immagini che nessuno ha mai realizzato, come è anche quella della copertina di questo numero di Millevigne. Il cedro del Libano sul Colle Monfalletto a La Morra frazione Annunziata è sicuramente l’albero più fotografato delle Langhe. Evocativo di questo territorio dove la vigna è la coltura prevalente a scapito della biodiversità, questa pianta ultracentenaria è comunque considerata un patrimonio delle Langhe. La conifera è la testimone di una duplice storia d’amore: quella tra gli sposi Costanzo Falletti di Rodello ed Eulalia Della Chiesa di Cervignasco che nel 1856 misero a dimora il cedro per tramandare il ricordo della loro unione e allo stesso tempo rammentare alla generazioni future il loro forte legame a questo territorio. L’albero continua a essere un simbolo romantico di questi luoghi, tanto da divenire una sorta di meta di pellegrinaggio per i molti turisti e che ha costretto la proprietà, l’Azienda Cordero di Montezemolo, a limitare l’ingresso alla sommità della collina per accedere fin sotto l’albero. Per Valerio la sfida è stata riprendere il grande albero come nessuno aveva mai fatto prima e come appare per la prima volta nella nostra copertina. “La foto è del plenilunio dell’agosto 2021 ma l’idea a me venne nel 2020, per il desiderio di riprendere la Luna in un contesto diverso che non fosse quello urbano. Tutte le volte che c’è la luna piena a me viene voglia di fotografarla e siccome l’avevo già fatto diverse volte con lo sfondo di Torino scelsi un panorama differente. L’idea mi venne da una foto che fece un mio amico nell’estate del 2019 in cui il cedro del Libano di La Morra aveva sullo sfondo la Cometa NEOWISE. Io mi concentrai sulla Luna e per farla apparire enorme accanto all’albero iniziai a pianificare lo scatto, da lontano e con la prospettiva schiacciata. Nel 2020 feci un primo tentativo che fallì perché la sera che la Luna sorgeva il tempo era brutto. Io mi salvai la programmazione anche se va sottolineato che i dati non sono mai replicabili perfettamente, perché la Luna non risorgerà e non tramonterà mai con la stessa identica angolazione, per cui la postazione da cui fotografare va ristudiata ogni volta ed è frutto di uno studio attento per catturare quel preciso allineamento. Per questa foto poi anche la collocazione della macchina fotografica è stata laboriosa perché il cedro è sulla sommità della collina, circondato da altre colline ricoperte di filari che rendevano difficoltoso inquadrare l’albero. Valerio sa bene che per le foto di questo tipo “se non hai pazienza non porti a casa niente” per cui l’estate successiva, nel 2021, riesce a trovare uno spiraglio tra le viti appostandosi su di una collina a Nord Ovest di La Morra, con la Luna che sorgeva a Sud Est. Il cielo limpido fa il resto ed è così che riesce lo scatto da una angolazione originale, come non si era mai visto prima. “Perché a me non piace replicare una foto che hanno già fatto altri. Il cedro di La Morra con la Luna piena non l’avevo mai visto, ho voluto provarci io ed è questo che mi dà lo stimolo a perseverare nel mio lavoro fino a raggiungere il risultato che mi ero prefissato”. Una sfida con sé stesso e per sé stesso che lo ha portato a realizzare scatti così unici da scatenargli addosso oltre ai complimenti anche accuse di “fake”. Gli chiediamo come ci si può difendere da cotanta ignoranza e (forse) invidia “Condividendo i miei scatti per aiutare a far capire che siamo circondati di meraviglia anche senza fotomontaggi o intelligenza artificiale”. La foto di Valerio Minato APOD del giorno di Natale 2023 che la Nasa ha intitolato “Cathedral, Mountain, Moon”