MORE - Micro Organismi per il Risparmio Energetico in enologia
Il controllo della temperatura durante le fermentazioni e la conservazione dei vini rappresenta la richiesta energetica maggiore in cantina. Lo scopo principale del progetto MORE è valutare l’impatto della gestione della temperatura (combinata con la scelta di lieviti specifici) sul risparmio energetico ottenibile durante la presa di spuma, evitando refrigerazioni non necessarie. Sarà così indagata, tramite prove comparative su scala industriale effettuate a diversa temperatura, una fase della vinificazione, specifica per i vini spumanti: la seconda fermentazione in autoclave (metodo Martinotti). Studi precedenti condotti su scala industriale hanno infatti già permesso di quantificare il risparmio energetico che si può ottenere durante la prima fermentazione alcolica di vini bianchi se si impiega una temperatura di vinificazione di 3-4°C superiore a quella abituale, con risultati che vanno dal 30 al 65%, senza compromettere i profili aromatici e sensoriali dei vini se si scelgono opportunamente i ceppi di lievito.
Ente coordinatore del progetto è il Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia del CREA, che sarà affiancato a livello scientifico dall’Università di Milano. Tra gli altri partner, oltre al Consorzio di Tutela della DOC Prosecco, ci sono 7 aziende vitivinicole e un’azienda specializzata in servizi analitici per il settore agroalimentare. Il progetto è finanziato da iNEST (Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem) e avrà termine nell’agosto 2025.
Per maggiori informazioni: tiziana.nardi@crea.gov.it
Ri.Vi.Vi. per il rilancio della vitivinicoltura della Valle d’Itria
Il progetto “Zonazione viticola e sviluppo di strumenti per la sostenibilità, la valorizzazione delle risorse territoriali e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico nel territorio della Valle d’Itria”, cofinanziato dalla Regione Puglia attraverso la Legge Regionale n.32/2022 art.45., è finalizzato a rilanciare la vocazione e l’attività vitivinicola della Valle d’Itria, anche in riferimento alla recente classificazione del territorio in zona infetta da Xylella fastidiosa e ai rischi legati al riscaldamento globale. Il progetto, grazie alla collaborazione di 6 partner, il CNR-IPSP di Bari (capofila), il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “BasileCaramia”, l’Università del Salento, la Fondazione ITS Academy AgriPuglia, lo spin-off Sinagri e la cantina sociale UPAL di Cisternino, attraverso un approccio partecipativo, mira a:
- condurre la prima meso-zonazione viticola secondo le procedure ufficiali OIV;
- ideare una strategia di sviluppo basata sulla sinergia viticolturaturismo-paesaggio-ambiente;
- realizzare una rete capillare di campi sperimentali in aziende agricole;
- avviare, a partire dai vitigni autoctoni, un programma di breeding per la costituzione di varietà resistenti/ tolleranti alle malattie;
- sperimentare possibili interventi di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici;
- valorizzare il germoplasma autoctono.
Per maggiori informazioni segui gli aggiornamenti su Facebbok e Instagram o scrivi a: rivivivalleditria@gmail.com
Leggi l’articolo di Serena Leo su Millevigne: [https://www.millevigne.it/lapuglia-riparte-dallinnovazionedella-valle-ditria/](https://www.millevigne.it/lapuglia-riparte-dallinnovazionedella-valle-ditria/)
Sostenibilità e sicurezza alimentare in cantina per il progetto WiSSATech
Il progetto WiSSaTech (White Wine production by Sustainable and Safe Technologies: Impact on chemical composition, sensory characteristics and ageing potential of Italian wines with different compositional features), finanziato nell’ambito del bando PRIN PNRR 2022, ha preso avvio il 30 novembre 2023 con durata 24 mesi. I partner del progetto sono l’Università degli Studi di Torino, l’Università degli Studi della Tuscia e l’Istituto per lo sviluppo viticolo, enologico ed agro industriale (ISVEA). L’obiettivo è lo studio di strategie sostenibili e sicure per ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche, in particolare l’anidride solforosa, durante il processo di vinificazione attraverso la ricerca di metodologie alternative, sempre con uno sguardo alla sostenibilità in cantina e alla tutela della salute dei consumatori. Nello specifico, l’utilizzo di tannini enologici di diversa composizione e origine botanica, derivati del lievito, nonché trattamenti sostenibili dell’uva e delle attrezzature di cantina (ozono), singolarmente o in combinazione, sono testati per la produzione di vini bianchi. Al fine di valutare l’efficacia delle strategie proposte e la qualità dei prodotti ottenuti, sono determinati i parametri enologici, il profilo fenolico, le caratteristiche cromatiche, la composizione aromatica e le caratteristiche sensoriali a fine fermentazione alcolica, durante l’affinamento e nei vini sottoposti a un processo di invecchiamento accelerato.
Per maggiori informazioni: https://prin.mur.gov.it