viticotura di Fabio Burroni e Marco Pierucci1 Viticoltura non è solo coltivare la vite, ma coltivare l ambiente Una visione del vigneto basata su più livelli di competenze agronomiche e l importanza della loro fine regolazione. Abruzzo, pecore in transumanza. Il Feuduccio, Orsogna (CH). Foto di Giulia Nekorkina Eravamo tentati di dare un titolo del tipo: l approccio olistico verso una viticoltura multi-layered ed il fine-tuning agronomico , ma per ragioni di efficacia comunicativa abbiamo preferito essere meno cool , ma più sintetici e soprattutto più comprensibili. Nei fatti la nostra è una riflessione sui vari livelli di competenze necessarie per una corretta modulazione o messa a punto dell agro-ecosistema vigneto. Seguendo la nostra profonda convinzione che le etichette in campo agricolo servono a dividere, ma proprio per questo non rappresentano un generale 18 punto di forza per il settore, da tempo cerchiamo di riportare fiducia ed affidamento verso le diverse declinazioni della viticoltura che non siano semplicemente bio-qualcosa , ma aspetti particolari di un sapere molto più ampio ed articolato. In ultima analisi, la tendenza più lungimirante per il mondo produttivo viticolo riguarda una visione ed una comprensione ampia dell ecosistema vigneto, che fa certamente tesoro delle esperienze bio-qualcosa , superando tuttavia alcuni aspetti di moda che come tali sono destinati ad una parabola pri- ma o poi discendente. Solo a titolo di esempio, è attualissimo il dibattito sull opportunità o meno di diminuire o addirittura di eliminare del tutto il rame dalla difesa a causa dei suoi effetti dannosi sul suolo, rovesciando di fatto quello che sembrava un caposaldo irrinunciabile della difesa biologica e biodinamica almeno fino a pochi anni fa. In questo caso, sulla base delle conoscenze e delle esperienze maturate nell ambito dei modelli previsionali, degli adesivanti naturali, dell induzione di resistenza e della corretta cura delle popolazioni di microrganismi