enologia una ulteriore selezione. Infatti, benché si consideri la valutazione di un prodotto alimentare un attività semplice, in realtà non è così, anzi. E necessario un lungo ed accurato addestramento del panel per poter avere assaggiatori in grado di valutare in modo oggettivo, riproducibile ed univoco un qualsiasi prodotto alimentare e spesso si confonde la valutazione del consumatore con quella di un assaggiatore addestrato, ma la differenza è molto grande. Il consumatore giudica infatti secondo criteri emozionali, mentre l assaggiatore secondo criteri oggettivi definiti con l addestramento e quindi lontani da quelli del consumatore. Ne deriva perciò che la valutazione di un assaggiatore non può essere assimilata a quella di un consumatore né tantomeno utilizzata in sua vece come invece spesso (troppo spesso...) viene fatto. Infine vi è il panel di esperti formato da assaggiatori che hanno subito un addestramento particolarmente approfondito e che viene utilizzato esclusivamente per l esecuzione di test descrittivi. In questo caso infatti, in relazione alla necessità di descrivere in modo qualitativo e/o quantitativo un alimento, è indispensabile ef- fettuare un addestramento che consenta agli assaggiatori di famigliarizzarsi con un vocabolario specifico ed individuare le caratteristiche peculiari di un alimento. E evidente come all aumentare della complessità dei test vi sia un corrispondente innalzamento del livello di addestramento degli assaggiatori ed è quindi errato utilizzare un assaggiatore per eseguire un test verso il quale non è stato formato, come è inutile o spesso fuorviante utilizzare un assaggiatore per un test di categoria inferiore rispetto a quella per cui si è formato. recensioni Cantina Valpolicella Negrar Alle origini dell Amarone Per festeggiare, nel 2013, gli 80 anni della Cantina Valpolicella Negrar, col contributo di autori diversi ha avuto la luce questo libro che ripercorre la storia della cantina coope- SUNTO DI BELLARIA Di MICHELE MASOTTI Vite L esistenza è fermentazione di Michele Masotti è un libro che merita di es26 rativa, in cui si dice sia nato il celebre vino Amarone della Valpolicella. Filo rosso dell opera è la radicata convinzione, dimostratasi naturalmente vincente, di come anche piccole realtà viticole, sostenute da un territorio di qualità con solide radici sociali e culturali e dall orgoglio di una identità storica precisa, unendo le loro forse, siano state in grado di affrontare positivamente le sfide della commercializzazione e di raggiungere importanti traguardi qualitativi e commerciali nella produzione pregiata di due miti dell enologia italiana dell ultimo decennio: l Amarone e il Recioto della Valpolicella. Alla Valpolicella è dedicata l ampia introduzione storico geografica curata da Davide Canteri che ha ricostruito in modo esaustivo il passato straordinario di questa regione che fin dagli albori della civiltà si è distinta per la sua vocazione alla viticoltura. Guido Montaldo ha rivisitato le principali tappe della storia della produzione vinicola veneta durante l età moderna per arrivare ai grandi progressi del Novecento e all inizio della produzione industriale di questa regione. A Morello Pecchioli si deve la ricostruzione dello scenario economico politico di inizio secolo in cui si è sviluppato lo spirito cooperativistico della Valpolicella di cui la cantina di Negrar, con i suoi 220 soci viticoltori, è un esempio eccelso. L opera è arricchita da una selezione di ricette tradizionali elaborate da Ada Riolfi, abbinate alle versioni dimenticate di antichi blend della Valpolicella, riesaminati da Elisabetta Tosi. Certamente interessante risulta la seconda parte del libro dedicata alle prospettive future della tradizione viticola della Valpolicella e ai singoli progetti di ricerca della Cantina, ad opera di Daniele Accordini e Claudio Oliboni. Sempre più è necessario allontanarsi dall omologazione e dal conformismo di una viticoltura globalizzata , conferma il Prof. Scienza che ha curato la prefazione al libro. M.M. ser letto, raccogliendo la storia della vita d un uomo, Assunto Pieri e di un territorio, quello montalcinese, che con la sua produzione vinicola d altissima qualità conosce oggi consensi in ogni parte del mondo. Ma è prima di tutto la storia di un esistenza fatta di semplicità e tanti sacrifici, piccole gioie e grandi speranze. Sunto di Bellaria , come da sempre questo vecchio agricoltore viene chiamato a Montalcino, raffigura il divenire di un esistenza di provincia che s immerge nella grande storia del paese e della vita: il fascismo, la Seconda Guerra Mondiale, le lotte agrarie, la fine della mezzadria, l acquisizione del podere Bellaria, le produzioni vinicole col Brunello e il Rosso di Montalcino. Una consequenzialità di fatti e avvenimenti come tanti eppure così densi di passione da farci partecipi e protagonisti noi stessi delle vicende di questa famiglia contadina. In un verismo crescente, se da sfondo sono sempre presenti le colline e i poggi attorno Montalcino, ora plasmati di contorni lievi e soffusi, ora accesi dalla fatalità degli eventi e dei lavori, in primo piano risaltano sentimenti grandi di solidarietà per i compagni di guerra e lotte contadine, d amore e complicità per la moglie Bruna, d affetto per la famiglia e il nipote Gianni, oggi alla guida dell azienda. Un libro insomma che, nel correre degli anni, ritrova valori importanti che, con semplicità e passione, Sunto vuole trasmettere alle nuove generazioni. Una storia personale, superata da accadimenti di grande portata, che ne fanno una testimonianza importante del secolo appena trascorso. A.C.