4/2022 di FABIO BURRONI e MARCO PIERUCCI, Studio Associato Agronominvigna - www.agronominvigna.it VITICOLTURA 12 Due gocce d acqua non sempre sono uguali L irrigazione del vigneto non è più un tabù ma per applicarla correttamente occorre scegliere le tecniche più efficienti per limitare i consumi allo stretto necessario ed è fondamentale porre molta attenzione alla qualità dell acqua utilizzata Nel mondo vitivinicolo, anche nelle aree a Denominazione di Origine, sono caduti ormai molti dei tabù relativi all irrigazione del vigneto. I valori di evapotraspirazione, che in questi ultimi anni hanno spesso superato i 6-7 mm/giorno rispetto ai massimi di 4-5 mm di qualche tempo fa, rendono infatti spesso necessario adottare volumi irrigui stagionali anche elevati, per compensare le enormi perdite d acqua. Irrigazione e qualità delle uve da vino possono finalmente essere considerate compatibili, ma occorre porre attenzione alla qualità dell acqua utilizzata e alle tecniche di somministrazione, perché due gocce d acqua d irrigazione non sempre si somigliano tanto. Fanno eccezione le gocce della pioggia, la migliore acqua da sempre per le piante, che tuttavia scarseggiano, rendendo necessario il ricorso ad altre fonti. IDONEIT DELL ACQUA ALL IRRIGAZIONE Per progettare un impianto d irrigazione di qualunque tipo prima di utilizzare l acqua è indispensabile conoscere le sue caratteristiche chimiche, ovvero il suo contenuto oltre l H2O . L idoneità dell acqua all irrigazione dipende da tre fattori principali: la temperatura, i solidi sospesi (torbidità) e i sali disciolti (salinità). Queste caratteristiche sono correlate alla loro origine: in generale, le acque superficiali (fiumi, canali, ecc.) sono caratterizzate da temperature e torbidità variabili, mentre le acque di falda sono limpide e caratterizzate da temperature costanti. Per quanto riguarda il terzo fattore, la salinità, le acque di falda purtroppo si rivelano talvolta di pessima qualità, soprattutto nelle aree prossime al mare dove il cosiddetto cuneo salino riesce a inquinarle. Quindi, soprattutto nelle zone a rischio, una particolare attenzione va posta prima di tutto alla salinità e alla tipologia di sali presenti nelle acque. LA SALINIT DELLE ACQUE Il sodio è tossico per la vite ed è quindi pericoloso soprattutto se accompagnato dai cloruri con i quali, oltre certi limiti di concentrazione, le acque irrigue provocano stress salino, sia per azione fitotossica diretta, sia per i pericolosi effetti a medio-lungo termine causati dall accumulo progressivo nel suolo. Se le precipitazioni sono adeguate, l acqua piovana contrasta efficacemente l accumulo dei sali nel terreno, diluendoli e determinandone l allontanamento verso orizzonti lontani dall apparato radicale, ma con il cambiamento climatico in atto spesso questo non accade più. Solfati, carbonati e bicarbonati sono altrettanto importanti nel determinare la salinità e generalmente hanno effetti sinergici con i cloruri. Sulla base dei parametri relativi alla salinità e al contenuto di sodio le acque d irrigazione vengono classificate in 4 classi. Soprattutto quelle di IV classe non dovrebbero essere utilizzate per l irrigazione, mentre le acque di III classe possono eventualmente essere utilizzate in modo saltuario una volta ogni 2-3 anni preferibilmente su terreni ben drenanti e su piante tolleranti alla salinità, ma non è questo il caso della vite. SCOPI, METODI E TECNICHE D IRRIGAZIONE L irrigazione del vigneto, oltre alla principale finalità umettante del terreno, può avere anche altri scopi: fertilizzante, dilavante (per dilavare eccessi di salinità) e climatizzante (antibrina e di abbattimento termico). I metodi di irrigazione si distinguono in funzione della pressione d esercizio e si classificano in metodi gravitazionali ovvero senza l uso della pressione (per scorrimento, per infiltrazione laterale e per sommersione) e metodi per pressione (aspersione, irrigazione localizzata, subirrigazione). Con acque di buona qualità possiamo utilizzare praticamente tutte le tecniche mentre con le acque di cattiva qualità esistono alcune limitazioni specifiche. La distribuzione per scorrimento superficiale, caratterizzata da una bassa efficienza dell uso dell acqua, di fatto non è più adottata neanche nei vigneti per uva da tavola. Anche l irrigazione per aspersione sopra chioma è una tecnica che, soprattutto se realizzata con il duplice fine umettante e climatizzante, richiede volumi di acqua generalmente superiori a 100 metri cubi/ha per intervento, ed è ormai raramente usata in vigneto. L aspersione sopra chioma a scopo esclusivamente climatizzante è invece una tecnica che si rivela molto interessante per contrastare i picchi termici estivi che rappresentano per la vite un problema grave quanto la siccità. L acqua in questo caso è erogata a impulsi, alternando intervalli di bagnatura climatizzante con periodi di interruzione. L impianto prevede la presenza