4/2022 di DAVIDE MODINA VITICOLTURA 16 Crisi climatica: uno sguardo al passato e uno al futuro L analisi dei dati meteo degli ultimi decenni può aiutarci ad affrontare le sfide colturali dei prossimi anni Il settore vitivinicolo, al pari delle altre produzioni agricole, è strettamente legato alle condizioni climatiche e quindi suscettibile al loro cambiamento. Ad esempio, aumenti nelle temperature possono portare ad un anticipo della fenologia, con una maturazione delle uve in periodi più caldi e probabilmente un maggiore contenuto zuccherino e una diminuzione delle acidità. Se tutto questo sia positivo o negativo per i viticoltori è ovviamente in relazione alla zona in cui ci si trova. Non sorprenderà così sapere che l attuale fase calda del clima sta avendo un influenza positiva sulla viticoltura dell Europa centro-settentrionale, con un aumento dell areale coltivabile e una generale rinascita della coltivazione della vite, mentre al contrario potrebbe diventare più impegnativa da affrontare per molti degli areali tradizionali. UNO SGUARDO AL FUTURO La curiosità che sorge spontanea a questo punto riguarda i trend che ci aspettano per il futuro e i lavori scientifici che si sono occupati di questo certo non mancano. In generale un aumento compreso tra i 2,5°C e i 5,5°C è stato stimato in Europa entro la fine del secolo (Jacob et al., 2014), con un maggiore tasso di crescita nelle regioni meridionali del Continente e significativi aumenti delle temperature massime in estate e autunno (Cardel et al., 2019). Le proiezioni future per la distribuzione stagionale e annuale delle piogge sono invece molto più incerte, anche se potrebbe de- linearsi un aumento delle precipitazioni nelle regioni settentrionali e, al contrario, una diminuzione in quelle meridionali del Vecchio Continente (Cardel et al., 2019). Sembra inoltre che saranno proprio queste ultime le regioni che più sconteranno le conseguenze negative del riscaldamento, con un aumento dei fenomeni di stress termico e idrico nel corso della stagione (Malheiro et al., 2010). In particolare, soprattutto a causa di un maggiore tasso di evapotraspirazione, negli areali mediterranei potrebbero aumentare le necessità idriche della pianta (Cardell et al., 2019 a), con regioni come Andalusia, La Mancha (Spagna), Alentejo (Portogallo), Sicilia, Puglia e Campania che si troverebbero ad affrontare deficit idrici particolarmente severi (Fraga et al., 2016). La sostenibilità di alcune delle più famose regioni viticole potrebbe essere così compromessa (Moriondo et al., 2013), mentre al contrario a beneficiarne potrebbero essere le regioni più settentrionali, con il previsto spostamento verso Nord dell areale di coltivazione della vite che porterebbe a un aumento tra il 15% e il 29% della superficie adatta alla viticoltura (Charalampopoulos et al., 2021). Così, per l Europa centro-settentrionale (Gran Bretagna meridionale, Francia settentrionale e Germania), le proiezioni future non riportano solo condizioni migliori per la qualità dei vini, ma segnalano anche la concreta possibilità che possano emergere nuove regioni viticole particolarmente vocate (Malheiro et al., 2010). E UNO AL PASSATO Se però è difficile valutare la bontà delle ipotesi a lungo termine, che spesso andrebbero prese con le pinze , può essere invece più interessante dare uno sguardo al nostro recente passato per capire cosa è successo negli ultimi decenni. Anche in questo ci sono d aiuto diversi studi effettuati in alcune regioni vitivinicole europee che hanno analizzato serie storiche piuttosto lunghe (30-60 anni) di dati meteorologici e la variazione di alcuni parametri qualitativi e produttivi delle uve per lo stesso periodo, anche se questi ultimi potrebbero in alcuni casi essere influenzati anche da altri fattori (pratiche colturali, diversi carichi produttivi ecc). Quello che emerge è un aumento delle temperature durante la stagione di crescita compreso tra 1°C e 2°C, in gran parte attribuibile all incremento dei valori massimi e in particolare dei giorni che superano i 30°C (Droulia et al., 2022). Questo si è accompagnato in diverse regioni a una generale diminuzione delle precipitazioni, in molti casi proprio nella stagione vegetativa, anche se l incidenza dei fenomeni di stress idrico in diverse regioni mediterranee sembrerebbe più legata all aumento del tasso di evapotraspirazione in conseguenza delle temperature più alte (Droulia et al., 2022). BUONE NOTIZIE PER LA GRAN BRETAGNA Per fare un esempio di quello che è successo al limite settentrionale della viticoltura europea, possiamo citare il caso dell Inghilterra (e in
Crisi climatica uno sguardo al passato e uno al futuro