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Giugno 2025 - Numero 2

MilleVigne

Marzo 2025 - Numero 1

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l numero di dicembre celebra il "Vinarello" di Torgiano: un affascinante connubio tra arte e vino, che attrae numerosi turisti nel pittoresco borgo umbro.

DALLA RICERCA

EDITORIALE - La critica enologica in Italia negli ultimi trent'anni di Fabio Rizzari

VITICOLTURA

I nematodi parassiti della vite: un mondo da conoscere

Gestire il suolo per aumentare la resilienza idrica del vigneto

Due gocce d’acqua non sempre sono uguali

Crisi climatica uno sguardo al passato e uno al futuro

Lavori in vigna:contrastare l’invecchiamento del cordone permanente

ENOLOGIA

L’ultimo miglio: il rischio di instabilità microbiologica in bottiglia

Il profilo chimico del legno di castagno per la produzione di vasi vinari

Il riscatto dei PIWI

Tappi in cantina: scelte, controlli e standard di qualità

Quando la trasparenza non giova alla qualità

ECONOMIA

Le comunità energetiche rinnovabili per un’agricoltura sostenibile

Volumi in discesa e valori in salita: i primi mesi del 2022

L’uso dei droni nella viticoltura

Contratto di affitto di fondo rustico: diritti, doveri e oneri

CULTURA E SOCIETÀ

Il vino che fa del bene ai bambini

Il vino è femmina?

A Torgiano coi Vinarelli si fondono vini e colori

Osservatorio progetti

4/2022 CULTURA E SOCIET  58 nella narrazione, cioè di tramite fra l umano e il divino. Nelle società mesopotamiche, così come in quelle di epoche successive, il rapporto fra vino e sacerdotesse è costante, come ben illustrato per esempio nel saggio del 2018 di Stefania Roncati, dell Università di Genova,  Donne e vino nell antichità: una storia di divieti?  (Revue Internationale des droits de l Antiquité , n° 65, Ed. Presses Universitaires de Liège, 2018). Sacerdotesse che potevano mescere vino, ma che non potevano venderlo o farne uso, se non in particolari situazioni e funzioni (pensiamo alle Baccanti), si affiancano a figure femminili presenti nei banchetti romani, ma soltanto su eccezionale concessione maschile. Più autori, da Plinio il Vecchio a Catone, da Tertulliano a Valerio Massimo, citano casi in cui alle donne, colpevoli di aver trasgredito il divieto di bere vino imposto da Romolo in poi, fossero comminate pesanti punizioni, sino all uccisione, giustificata per legge. Agli uomini del mondo romano era riconosciuto un particolare diritto, lo  ius osculi , il diritto del bacio, un modo per verificare che le donne di casa non avessero ingerito vino. Il diritto poteva essere applicato da mariti e congiunti in linea maschile sino al quinto grado di parentela. La motivazione di questa forte limitazione risiede nell accostamento fra ebbrezza e conseguente predisposizione all adulterio,  crimine  a propria volta condannabile con la pena capitale. Meno restrittive le regole presso gli antichi Greci, che non consentivano però alle donne di bere vino prima dei 35 anni d età, di partecipare a simposi o, qualora libere di farlo, bevendo vino di bassa gradazione e allungato con acqua. E c è, poi, Circe. La maga, la fata, la figura mitologica sulla cui isola, Eea, approda Ulisse con i suoi compagni di viaggio. La maggior parte di questi guerrieri marinai, naufraghi e costretti a vagare per mare, viene trasformato da Circe in maiale. A compiere la trasformazione non è un astruso intruglio, ma sono alimenti e un vino  di fiamma . Torna il significato del vino che trasforma, ma soltanto all apparenza, poiché i compagni di viaggio di Ulisse assumono nuove sem- bianze, mantenendo però la consapevolezza umana, affliggendosi per la sventurata trasformazione fisica ( Circe, condottili dentro, su seggi e su troni li assise, / cacio per essi intrise, con miele dorato e farina, / con vin di fiamma; e filtri maligni mescé ne l intriso, / perché della terra nativa ricordo nei cuor  non restasse. / Or, poi che Circe ebbe offerto, quegli altri ingoiato l intriso, / li colp  con una verga, li rinchiuse dentro il porcile; / e già di porci avevano setole, muso, grugnito, / tutto l aspetto: soltanto la mente era quella di prima , Omero, Odissea, Canto X, vv. 232   239 ). I riferimenti alla donna che mesce vino, sacerdotessa e ostessa, sono numerosi nella letteratura di tutti i tempi. Celebre la figura di Mirandolina, la locandiera dell omonima commedia di Carlo Goldoni (1752). Nell Atto II, Scena IV, Mirandolina propone al Cavaliere di Ripafratta di bere un vino di Borgogna, sottolineandone l alta qualità. In un movimentato e divertente dialogo conseguente, la donna consente di malavoglia che venga assaggiato un Vin di Cipro, portato dal Marchese di Forlimpopoli. Mentre il Cavaliere di Ripafratta tace sul pessimo Vin di Cipro, Mirandolina esprime un giudizio stroncante, dimostrando la sua competenza nel settore, come si addice a una buona locandiera. Fra le varie ostesse che compaiono nella letteratura non va scordata quella incontrata da Renzo Tramaglino nel Capitolo XVI dei  Promessi Sposi  di Alessandro Manzoni. Dirigendosi verso la zona di Bergamo, reso accorto dall esperienza vissuta nel tumulto di San Martino e nell Osteria della Luna Piena, Renzo evita di dare risposte alle domande dell ostessa, mangia formaggio, ma non beve vino, memore degli effetti incauti provocati dal frutto di Bacco. Da notare che l ostessa dei  Promessi Sposi  lavora anche a un telaio e svolge quindi due diverse attività, una compensativa dell altra. La presenza di un telaio induce a pensare a livello metaforico agli obiettivi ultimi di questa figura, che, come quelle prima citate, si occupa di tessere trame ed eventi. Infine, un accenno alle poesie che Alda Merini, una delle voci più significative della nostra contemporaneità, dedicò al vino, da  Sete perenne  a  Le osterie , a  Ieri sera nel basso dentro la gioconda osteria . Il vino, dunque, è femmina? Non sui dizionari, ma in vigna, in cantina, nella storia, nella letteratura e nell arte probabilmente sì. Dialoghi in cantina  Il vino è femmina? : la domanda, fra l ironico e il provocatorio, è stata il titolo di una cena con dibattito organizzata lo scorso 16 luglio dalla Cantina Sociale di Quistello, in provincia di Mantova. Della cantina è Presidente Luciano Bulgarelli che, con il suo staff, organizza da tempo eventi dedicati alla cultura del vino, intesa sia come approfondimento di argomenti tecnici sia come intrattenimento. A dialogare sul tema sono intervenuti Bruno Gambarotta, noto personaggio del mondo televisivo, scrittore e giornalista, e Cinzia Montagna, giornalista del settore enogastronomico e che dal 2005 lavora anche in area mantovana. Astigiano d origine Gambarotta, astigiana d adozione la Montagna, nata in Oltrepò Pavese, di vino si occupano per ragioni d origine o provenienza, oltre che per professione. La domanda sul vino ha avviato un percorso di domande curiose che i due giornalisti si pongono e pongono al pubblico. A ottobre, è stata la volta di  Il tartufo è femmina? , talk show che si è svolto nel contesto della  Fiera Nazionale del Tartufo  di Montiglio Monferrato (AT). 

STORIA DI COPERTINA 4/2022 di MONICA MASSA Fulvio Bifarini, autore della nostra copertina di dicembre, è uno degli artisti che partecipa alla collettiva di wine painting  I Vinarelli  che si svolge nel borgo umbro ad agosto da trentanove anni. La rassegna, che non si è interrotta neppure durante il periodo della pandemia, quest anno ha registrato un boom di presenze Fulvio Bifarini è umbro di origine ma la sua arte ha varcato i confini nazionali, con mostre in Germania, Giappone e Stati Uniti.  I Vinarelli - ci spiega- sono una manifestazione artistica a tutto tondo in quanto i pittori che nella serata dei Vinarelli dipingono utilizzando il vino, realizzano anche mostre che vengono ospitate in luoghi e locali caratteristici di Torgiano. Sono sempre di più gli artisti che ambiscono a partecipare. Io sono fortunato perché ormai è da 10 anni che vengo coinvolto. La convivialità e l allegria caratterizzano la manifestazione perché seduti a tavola ognuno di noi crea la sua opera attingendo al vino del posto. I turisti vengono con piacere a questa manifestazione e attraverso i Vinarelli si vende anche il vino perché la gente che ci viene a vedere poi si incuriosisce e compra Fulvio Bifarini le bottiglie e questo è importantissimo . Fulvio Bifarini è un amante del cromatismo per cui l opera  Bl Uva  della copertina vuole trasmettere allegria, brio e  creare nella persona che lo guarda uno spirito gioioso e giocoso, teso ad alzare il morale. Chi acquista una mia opera dev essere contento con quello che si trova in casa e star bene con quello che ha comprato.  Per realizzarla Bifarini ha adoperato non solo il vino ma anche l olio EVO che si produce a Torgiano, per rimarcare il carattere esperienziale del suo lavoro.  Il vino e l olio fanno parte della nostra tradizione e quindi fanno parte della cultura e della quotidianità.  I Vinarelli sono diventati un richiamo turistico a livello nazionale e internazionale per il Borgo di Torgiano che ad agosto si anima per dieci giorni con appuntamenti enogastronomici, musicali, artistici e culturali. Giornate di festa che si aprono con l evento nazionale  Calici di stelle  per proseguire offrendo ogni sera un programma diverso, musicale e gastronomico, con una ricaduta economica sul territorio davvero importante. Eventi che promuovono il territorio, ciascu- Un immagine della serata Vinarelli 2022 e il vino utilizzato dagli artisti. L immagine dell etichetta è un particolare dell opera dell artista Raffaele Tarpani, Vinarelli 2020 CULTURA E SOCIET  A Torgiano coi Vinarelli si fondono vini e colori 59 

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