ENOLOGIA

Le mannoproteine, una risorsa nascosta nella feccia? RAFFAELE GUZZON

Le fecce di fermentazione rappresentano uno dei sottoprodotti della vinificazione meno sfruttati, ma il loro impiego per la produzione di mannoproteine fornirebbe all’industria vinicola un nuovo strumento per migliorare la sostenibilità, ambientale ed economica

Si stima che il 40% dei sottoprodotti dell’industria vitivinicola non sia attualmente valorizzato economicamente e debba essere smaltito con oneri a carico delle aziende vinicole e dell’intera comunità. I tipici sottoprodotti di un’azienda vinicola includono le vinacce (in media il 60% del totale dei sottoprodotti della vinificazione), i raspi d’uva (14%), le fecce di lievito (25%), le acque reflue ricche di materiale organici (si calcola ammontino fino a circa 15 litri per ogni litro di vino prodotto), l’anidride carbonica liberata dalla fermentazione alcolica, i coadiuvanti di filtrazione o chiarifica esausti. In un’ottica di economia circolare, alcuni di questi materiali possono essere recuperati con successo, migliorando così la sostenibilità, economica e ambientale, delle attività vitivinicole.