4/2024 di MAURIZIO GILY VITICOLTURA 14 Il barbatellone , quando e perch La scelta delle barbatelle a fusto lungo, a radice nuda o in vaso, migliora l attecchimento e riduce i tempi di entrata in produzione. Un progetto in Sicilia ne ha approfondito la produzione e le applicazioni La barbatella innestata a fusto lungo, il cosiddetto barbatellone, non rappresenta pi una novit per il vivaismo viticolo e per i viticoltori italiani. Pu essere un ottima soluzione impiantistica in vari casi e il suo impiego trova limite soprattutto nel maggior costo di acquisto rispetto alla barbatella classica. UNA BUONA SOLUZIONE NEI RIMPIAZZI La principale modalit di utilizzo del barbatellone (non l unica come vedremo) per rimpiazzare le viti Figura 1. Materiali vivaistici di tipo diverso estirpate per morte o per malattie distruttive come la flavescenza dorata o il complesso dell esca. I vantaggi di avere una vite con un fusto gi formato con il diametro pi o meno di un tralcio di un anno sono, in sintesi: pi rapida entrata in produzione (in condizioni favorevoli lo stesso anno dell impianto); minore concorrenza per la luce da parte delle piante erbacee spontanee e delle altre viti vicine; maggiore facilit di meccanizzazione e minore esigenza di cure specifiche alla singola pianta. Le notevoli difficolt di attecchimento e di crescita che si incontrano quando si rimpiazza con la barbatella classica hanno spinto molti viticoltori verso questa soluzione tecnica. In effetti il rimpiazzo sempre un operazione molto costosa, valutata tra i dieci e i venti euro per pianta, considerando tutto: il lavoro necessario per l estirpo della vecchia vite e l impianto della nuova, il lavoro per le cure successive, il rischio di non attecchimento, gli anni di non produzione. A parte il primo di questi quattro punti elencati, per gli altri tre i costi con il barbatellone si riducono, tanto da rendere probabilmente conveniente la maggior spesa di due o tre euro rispetto alla barbatella classica. A RADICE NUDA O IN VASO? Il termine barbatellone non indica un prodotto standard, nel senso che ci possono essere alcune differenze. Il barbatellone a radice nuda segue una filiera vivaistica che potremmo definire classica e viene piantato nel periodo di riposo della vite, quindi nella prima primavera, o addirittura (soprattutto al Sud) nell autunno stesso in cui viene estratto dal vivaio senza passare dalla cella frigo. Il barbatellone vegetante in vaso pu essere invece impiantato in qualunque momento, fermo restando che se si fa in piena estate necessario aiutare l attecchimento con l irrigazione per superare lo stress da trapianto. La lunghezza del fusto pu variare, dai 70 cm a un metro e oltre, come pure la modalit di innesto (figura 1). LA PRODUZIONE IN VIVAIO Ottimizzare la produzione del barbatellone in vivaio uno degli obiettivi del progetto BI.VI.SI. di sperimentazione applicata e innovazione, in corso in Sicilia nel quadro del programma comunitario PSR misura 16.1. Il clima mite dell isola si presta particolarmente bene a produrre in una sola stagione in campo una pianta ben sviluppata e lignificata: ma un risultato ottimale anche frutto di una tecnica piuttosto complessa e dispendiosa, in termini di spazi occupati in campo e ore di lavoro, messa a punto in diversi anni di prove. Ne parliamo con Settimo Merlino dei vivai Giacomo Mannone di Petrosino in provincia di Trapani (figura 2) L innesto un classico innesto a omega fatto al tavolo nella seconda met di febbraio, le gemme sono ferme, conservate a 3 gradi in cella umida, la talea di selvatico utilizzata della lunghezza di 40 centimetri. Segue la forzatura in acqua, che garantisce una migliore sanit