4/2024 3/2023 A cura di ALESSANDRA BIONDI BARTOLINI DALLA RICERCA EDITORIALE 22 Due passi nella scienza Lo stile e l intensit della potatura influiscono sul benessere della pianta Che la potatura sia un operazione fondamentale per la regolazione della crescita e la longevit della pianta, cos come lo della resa e la qualit dei frutti, un fatto indiscutibile. Tuttavia la necessit di anticipare e massimizzare la produzione ha spinto talvolta ad applicare stili di potatura pi aggressivi e poco rispettosi dell anatomia e della funzionalit degli organi di trasporto delle viti. La crescente diffusione dei diversi sintomi di declino nei vigneti giovani ha portato negli ultimi anni a sviluppare una nuova sensibilit e una maggiore attenzione per una potatura definibile rispettosa o gentile (o semplicemente pi razionale), che si concretizza nei semplici principi di limitazione della dimensione delle ferite, conservazione del legno di rispetto nel taglio dei tralci e mantenimento della continuit nel flusso della linfa. Nonostante le molte esperienze, tuttavia finora erano stati pochi i tentativi sistematici di valutare scientificamente gli effetti dei diversi approcci alla potatura. Uno studio spagnolo realizzato su due vigneti di Tempranillo nei quattro anni che vanno dal momento dell impianto fino alla formazione del cordone speronato doppio e all entrata in produzione, ha messo a confronto tre diversi approcci: una potatura rispettosa, una potatura aggressiva (con tagli rasi e mancanza di attenzione per il flusso della linfa) e una potatura applicata localmente, equivalente a una via di mezzo tra le due precedenti. I risultati hanno dimostrato che lo stile di potatura pi rispettoso determina una migliore crescita vegetativa delle viti nei primi anni di impianto e che questo risultato pi significativo nel vigneto che tra i due mostrava vigoria minore. Articolo originale: Galar-Mart nez, M nica, Torres, Nazareth, Sebasti n, B rbara, Palacios, Juli n, Arzoz, Ignacio, Juanena, Nahiara, Villa-Llop, Ana, Loidi, Maite, Dewasme, Coralie, Roby, Jean Phillippe, Santesteban, Luis Gonzaga, Respectful Pruning Improves Grapevine Development: A Case Study in Young Vineyards, Australian Journal of Grape and Wine Research, 2024, 8448405, 12 pages, 2024. https://doi.org/10.1155/2024/8448405 Polimeri tailor made per la rimozione dello smoke taint I periodi di caldo estremo e le condizioni di siccit prolungata hanno portato negli ultimi anni alla crescita della frequenza, la durata e l intensit degli incendi boschivi. I produttori australiani e californiani sono stati i primi a sperimentare l effetto negativo dell esposizione delle uve ai fumi, ma il rischio della manifestazione del difetto di smoke taint ormai presente anche nei vigneti del Mediterraneo. A provocarlo sono alcuni composti fenolici liberi o glicosidati in grado di accumularsi nell uva e liberarsi nel corso della fermentazione o nelle fasi successive. In una sperimentazione svolta da un gruppo di ricercatori australiani sono stati applicati e testati con risultati molto incoraggianti dei polimeri sintetici di nuova generazione detti MPIs, dotati di un elevata selettivit per le sostanze adsorbite. Gli MIPs (Molecular Imprinted Polymers e cio polimeri a impronta molecolare) sono materiali sintetici progettati specificamente intorno alla molecola target. La sintesi avviene utilizzando le stesse molecole come uno stampo o un modello sul quale si vanno a posizionare i monomeri funzionali; una volta che la matrice sar rimossa questi avranno formato un reticolo estremamente attivo e selettivo. I legami che si formano nell adsorbimento sono reversibili e di conseguenza i polimeri possono essere rigenerati e riutilizzati per migliorare la loro efficacia nella rimozione delle molecole volatili non gradite. Articolo originale: Yiming Huo, Renata Ristic, Carolyn Puglisi, Xingchen Wang, Richard Muhlack, Sylvia Baars, Markus J. Herderich, and Kerry L. Wilkinson, 2024, Amelioration of Smoke Taint in Wine via Addition of Molecularly Imprinted Polymers during or after Fermentation. Journal of Agricultural and Food Chemistry 2024 72 (32), 18121-18131 https://doi.org/10.1021/acs.jafc.4c03912 Il biochar per la moltiplicazione delle barbatelle in vaso Nel settore vivaistico fuori-terra sono in corso da anni ricerche e sperimentazioni per individuare substrati nuovi e sostenibili in grado di sostituire l uso della torba, il cui sfruttamento mette a rischio la sopravvivenza degli ecosistemi delle torbiere, importanti tra le altre cose nello stoccaggio naturale del carbonio. Nel vivaismo viticolo i substrati vengono utilizzati nella produzione delle barbatelle in vaso: la sperimentazione dei ricercatori del CNR IBE di Firenze ha valutato l uso del biochar di diversa origine (da gassificazione o da pirolisi degli scarti agroindustriali a diverse temperature), come sostituto in varia proporzione della torba. I risultati hanno confermato un miglioramento sia nello stato idrico delle piante allevate nei substrati arricchiti in biochar, sia nello sviluppo delle radici, nella disponibilit e l assorbimento dei nutrienti e composti bioattivi e nella presenza e diversit di microrganismi utili; aspetti che si sono tradotti in una maggiore biomassa complessiva. Nelle performance riportate dai biochar di diversa origine stata inoltre osservata un ampia variabilit e di conseguenza saranno necessari ulteriori studi sia sulle materie di provenienza sia sui processi termici e chimici cui queste sono sottoposte per ottenere il prodotto pi adatto. Articolo originale: Baronti, S., Montagnoli, A., Beatrice, P. et al. Above- and below-ground morpho-physiological traits indicate that biochar is a potential peat substitute for grapevine cuttings nursery production. Sci Rep 14, 17185 (2024). https://doi.org/10.1038/s41598-024-67766-4