4/2024 L editoriale Orgoglio e pregiudizio 3 di ALESSANDRA BIONDI BARTOLINI Vanit e orgoglio sono due concetti ben diversi. L orgoglio si collega piuttosto all opinione che abbiamo di noi stessi, la vanit ci che desidereremmo fosse l altrui opinione (cit. Mary Bennet, Orgoglio e Pregiudizio). L e parole che Jane Austen fa pronunciare al suo personaggio si applicano bene a descrivere le pi recenti conquiste scientifiche e gli sviluppi del dibattito che in Italia si sta svolgendo sulle TEA, le Tecniche di Evoluzione Assistita. L orgoglio, giusto e meritato, quello dei ricercatori e del mondo della scienza italiani per i quali i frutti di pi di venti anni di ricerca stanno finalmente vedendo la luce (e soprattutto sentendo la terra), come avvenuto con la messa a dimora in campo delle prime piante di vite ottenute grazie all applicazione delle tecniche di editing genomico dall Universit di Verona. Al di l di chi ha tagliato per primo il nastro, il percorso che ha portato a questo traguardo stato l opera collettiva di tanti gruppi di ricerca italiani. A partire dal sequenziamento del genoma delle vite nel 2007, gli studi avanzati di genomica applicata che hanno permesso di associare ai singoli geni le loro funzioni, lo sviluppo delle tecniche di biologia molecolare e di coltivazione in vitro, i genetisti di Verona, Udine, Milano, Conegliano, Torino, Bari, Pisa, San Michele all Adige e ancora tanti altri, hanno dimostrato quanto e quanto velocemente dalla conoscenza della ricerca di base si possano raggiungere non solo il progresso scientifico, ma anche applicazioni necessarie per rendere l agricoltura e la viticoltura sempre pi sostenibili e resilienti. Le piante TEA resistenti alle malattie a Verona sono finalmente nel loro campo sperimentale e presto altri progetti raggiungeranno lo stesso traguardo (se ne parla anche a pag. 19 di questo numero). E tuttavia, tornando alle parole di Austen, non possiamo non pensare che il vanto per questo risultato e per l eccellenza italiana del quale si riempiono oggi la bocca politici e associazioni di categoria rappresenti la vanit di voler mostrare una medaglia ottenuta, dobbiamo dirlo, nonostante loro. Abbiamo raggiunto traguardi insperati nonostante i pochi mezzi, i muri e i pregiudizi (perch gli scienziati italiani sono resilienti, ci ha detto Mario Pezzotti durante la nostra chiacchierata in occasione della messa a dimora delle viti TEA a Verona). Perch dal momento che non esiste ancora un Regolamento aggiornato e specifico sulle TEA, le viti editate sono ad oggi ufficialmente piante geneticamente modificate e la rete alta due metri che circonda il loro campo sperimentale, secondo quanto previsto per contenere il rischio di contaminazione dell ambiente (di fatto inesistente), il simbolo stesso del pregiudizio, sostenuto e alimentato per decenni intorno agli OGM. Per chi come me fa divulgazione scientifica la percezione, le paure e gli scontri che si sono rincorsi nella comunicazione degli OGM sono state a seconda dei casi un esercizio, un caso di studio, un modello, una fonte di polarizzazione o una di frustrazione. Un campo sbilanciato nel quale l informazione si scontrata con gli interessi delle lobby che hanno mascherato il dissenso nei confronti di un modello economico (le multinazionali) in un attacco a una tecnica e al progresso scientifico. Un dibattito nel quale le paure sono state alimentate per frenare lo sviluppo in ambiti nei quali eravamo leader. Avvelenare i pozzi , si dice per descrivere la fallacia argomentativa di chi usa artifizi e argomenti ingannevoli per delegittimare interlocutori, tesi e teorie. E una volta che i pozzi sono avvelenati non pi possibile tornare indietro. Chi non cambia mai la propria opinione ha il dovere di essere sicuro di aver giudicato bene sin da principio , sostiene Mister Darcy (cit.). Questo non era il caso. Se le TEA possono finalmente essere sperimentate in campo stato grazie a un compromesso, resosi necessario per sbloccare la ricerca dei genetisti, in una situazione dalla quale nessuno sarebbe pi riuscito a fare marcia indietro: quello di lasciare i vecchi OGM al loro destino, prendere le distanze da quello che stato, e sostenere le nuove tecniche, che si presentano effettivamente anche dal punto di vista tecnico pi assimilabili a quanto avviene con una mutazione naturale. Quindi non si parli pi di OGM e pazienza se l agricoltura italiana ha perso competitivit in settori importanti come la maiscoltura? Devi imparare un po della mia filosofia: del passato bisogna ricordare solo quello che ci d gioia (cit. Elisabeth Bennet). Leggi La prima volta in campo delle viti TEA Con l apertura alle Tecniche di Evoluzione Assistita e lo sdoganamento presso le associazioni di categoria e la politica italiana, si aggirato l ostacolo ma non si purtroppo superato il pregiudizio. A dimostrarlo ci sono ancora ampi settori dell agricoltura e della societ civile che non sono convinti n della distinzione tra le nuove TEA e i vecchi OGM, n dei benefici di sostenibilit , garanzia di autenticit varietale e adattamento alle nuove condizioni climatiche, che la ricerca sta offrendo. Questo forse il momento di ripartire e stabilire un nuovo dialogo, adesso che non ci dovrebbe essere pi chi inquina i pozzi (almeno non sulle TEA), restando si spera a parlare di scienza. EDITORIALE possibile ascoltare l articolo scaricando la traccia audio a questo link https://bit.ly/40D55Ey o inquadrando il QRCode