4/2024 di ANTONELLA BOSSO - Centro di Ricerca Viticoltura e Enologia (CREA-VE), Asti ENOLOGIA 30 Federico Martinotti oltre la spumantizzazione in autoclave Nel centenario della sua morte ricordiamo i molti contributi di Federico Martinotti agli studi in campo viticolo ed enologico possibile ascoltare l articolo scaricando la traccia audio a questo link https://bit.ly/4fjggH0 o inquadrando il QRCode Quest anno ricorrono i cento anni dalla morte di Federico Martinotti, ricordato dal mondo enologico italiano per aver ideato e brevettato nel 1895 il metodo di produzione dei vini spumanti in autoclave. L anniversario rappresenta l occasione per ripercorrere l opera di questo illustre studioso, direttore della Regia Stazione Enologica di Asti dal 1901 al 1924. Fu proprio durante la sua direzione che la Regia Stazione Enologica pass sotto il controllo del Ministero dell Agricoltura (convenzione tra Ministero e Comune di Asti del 12 gennaio 1906): nello stesso periodo (28 marzo 1907) venne redatto un nuovo statuto che ispirandosi a quello costitutivo del 1872, estendeva l ambito degli studi condotti oltre i confini regionali. I compiti della Stazione riguardavano non solo l analisi di mosti e vini, ma anche di terreni e concimi, oltre che lo studio dell impiego di zolfo, solfato di rame e altri prodotti per la viticoltura e l enologia. Fu stabilito anche di costruire una nuova sede; i locali della Stazione, ospitati nel Palazzo del Collegio di via Goltieri, erano insufficienti a ospitare nuovo personale e a rispondere ai maggiori compiti affidati alla Stazione Il laboratorio degli assistenti era nell antico coro della chiesa di sant Anastasio, altri locali erano corridoi chiusi o prendevano luce indirettamente ed il disagio era accre- sciuto dopo la costruzione davanti ad essi delle scuole Normali scrive lo stesso Martinotti. La costruzione dell edificio, sul terreno acquisito dal Comune di Asti nell allora via Carlo Emanuele I, poi via Pietro Micca, fu avviata nell estate del 1911 e l 11 novembre dell anno successivo la stazione vi trasferiva la sua sede. Il Martinotti partecip direttamente alla progettazione della sede che doveva soddisfare a precisi requisiti per ottimizzare le attivit di ricerca e segu i lavori per la sua realizzazione riuscendo a contenere i costi di costruzione a quelli inizialmente preventivati (94.000 lire messe a disposizione dal Ministero del Tesoro), anche perch in quel momento le finanze dello Stato, impegnato nella guerra libica, non avrebbero consentito alcuna integrazione. Gi nella vecchia sede, il Martinotti aveva allestito due nuovi laboratori, uno per le analisi chimico-fisiche e l altro per gli studi di zimotecnica e aveva inviato il dottor Carlo Mensio a Berlino e poi a Geiseheim per perfezionarsi in zimotecnica e a Losanna per acquisire conoscenze sui metodi di analisi chimico-fisiche. GLI STUDI SULLA RIFERMENTAZIONE E L INVENZIONE DEL METODO Martinotti possedeva un forte senso pratico e la sua attivit fu concentrata sullo studio e la ricerca di soluzioni per migliorare sia la qualit dei vini, sia il lavoro in vigneto e cantina, con una particolare attenzione a quella che oggi chiamiamo sostenibilit economica e sociale. Il suo principale settore di studio fu la tecnologia e la meccanica enologica. Il suo interesse per il vino nacque ben prima degli anni trascorsi ad Asti. Le prime esperienze giovanili si realizzarono nella cascina Bricco in Rocca delle Donne, frazione di Castel San Pietro Monferrato nei vigneti di propriet del fratello Giovanni. Dopo la laurea in Chimica e Farmacia, conseguita a Torino, Martinotti si impieg presso la Regia Stazione di agraria di Torino dove avvi le sue ricerche sul processo di lavorazione dei vini spumanti che lo porteranno nel 1895 alla richiesta di un brevetto per l apparecchio per la spumantizzazione in continuo dello spumante . Lo stesso anno usc , a cura di Arnaldo Strucchi e Mario Zecchini, la monografia Moscato di Canelli , pregevole raccolta delle tecniche di coltivazione e vinificazione delle uve del nobile vitigno e testimonianza delle conoscenze del tempo sul processo di lavorazione. Nella monografia gli autori si soffermarono molto brevemente sul processo di rifermentazione in grandi recipienti, denominato metodo di preparazione artificiale del Moscato spumante. Le prime esperienze di