4/2024 di STEFANO LABATE ECONOMIA 58 La sfida della Barbera? Contenere il grado alcolico Complice il cambiamento climatico anche la Barbera ha registrato nelle ultime annate gradi alcolici elevati Il grado alcolico del vino un tema sempre pi attuale, soprattutto in un mercato che registra una maggiore sensibilit all alcol e una domanda crescente di vini e bevande analcoliche o a basso contenuto alcolico. Il vino Barbera, che espressione di un terzo della superficie vitata in Piemonte e conta 60 milioni di bottiglie prodotte l anno, rappresenta un caso interessante. Negli ultimi anni, i vini Barbera hanno visto un aumento del volume alcolico, anche oltre i 15°, in contrasto con le preferenze emergenti di diversi tipi di consumatori. Durante il recente Barbera Wine Festival di Asti, il tema emerso in pi occasioni parlando con diversi testimoni autorevoli del mondo enologico italiano. Chiedendo loro di individuare la sfida principale per la Barbera, tutti, o quasi, hanno parlato del contenimento del grado alcolico. Ecco alcune risposte dalle conversazioni. ALDO FIORDELLI: PERCH SIAMO ARRIVATI A 15 GRADI Aldo Fiordelli un influente giornalista del vino, senior editor per James Suckling. Quando gli chiedo quale minaccia vede per la Barbera oggi, non ha esitazioni: Ho una risposta secca: l alcol elevato. Oggi si bevono spesso dei vini Barbera con pi di 14 o anche 15 gradi. La Barbera ha una buona bevibilit anche con 15° e l alcol d corpo e volume in bocca ma la quantit di alcol troppo alta riduce la piacevolezza del vino. Questo aumento dipende solo dal cambiamento cli- matico? Secondo me, no. Una volta si bevevano a 12,5° o 13° alcolici, non solo perch c erano delle annate diverse da quelle di oggi ma perch erano diverse tante fasi della produzione del vino. C erano per esempio rese pi alte e si vendemmiava prima . Aldo Fiordelli Secondo Fiordelli occorre ripensare la gestione vitivinicola. I viticoltori in passato avevano paura che si fermasse la fermentazione, avevano paura di alcol a 13 o 14 gradi, figuriamoci i 15 di oggi. I lieviti selezionati e il controllo delle temperature in acciaio, che si usano oggi, consentono di vendemmiare a un livello di maturit pi elevato: ecco, questo poter aspettare, a mio avviso, ha portato ai 15 gradi oggi. Con una gestione vitivinicola diversa si pu sicuramente tornare ad abbassare l alcol, in parte e non del tutto: ottenere un equilibrio diverso si pu . Il giornalista aggiunge una osservazione personale. Quando scendo in cantina mi capita di vedere bellis- sime bottiglie e di pensare Guarda che bella bottiglia! . Poi magari la giro e leggo 14,5-15% di alcol. E qui esito. Perch un conto dividersi una bottiglia tra amici, ma quando sei in due, magari con tua moglie, quell alcol diventa una discriminante. E allora preferisco stappare un vino anche meno importante da 13°-13,5°. Potremmo dunque parlare anche di no-alcol e low-alcol? No-alcol per me non vino. A livello commerciale possiamo fare quello che vogliamo per uno degli aspetti culturali del vino l alcol cos come lo l ebrezza. C una letteratura su questo. Se parliamo di low-alcol diverso, il vino naturalmente low-alcol. Certo partiamo dal presupposto che l alcol tossico per il nostro fegato. Se noi ingeriamo un sorso di vino, abbiamo una assimilazione diversa da quando beviamo una bottiglia velocemente o uno o due cocktail . Con il vino abbiamo un approccio differente, legato al consumo a tavola e alla degustazione. Nei film americani il bicchiere di Coca Cola stato sostituito dal calice di vino che si sorseggia nella vasca da bagno oppure al rientro dal lavoro. Per noi, il vino quasi sempre consumo a tavola, legato al cibo e quindi gi questo crea un tipo di consumo completamente diverso. Quindi per me ci sono due strade completamente opposte: quella per sballarsi e rilassarsi - ma a quel punto, volendo, ci sono dei metodi anche pi veloci - e quella della degustazione di un vino, del viaggio, seduti a tavola, nei vari territori da cui provengono le bottiglie .