4/2024 di LORENZO TABLINO Dalle prime sperimentazioni alla produzione industriale del metodo di rifermentazione in bottiglia Incerto dove e quando sia nato lo Champagne: la storia, quella vera intendo, collima ben poco con le suadenti invenzioni degli abilissimi PR francesi che in tre secoli e oltre ci hanno propinato tante emozioni correlate alle favolose bollicine made in France: Dom Perignon, guerre napoleoniche, favorite della reggia di Versailles, resa del terzo Reich. Se spostiamo poi l attenzione sulla nascita dei primi spumanti italiani la cosa si fa ancora pi difficile. Su molti testi, anche qualificati, troviamo un nome, Carlo Gancia, una piccola citt , Canelli, una data incer- ta 1865 e una tipologia, il Moscato Champagne. Null altro. In vero l inizio ben diverso e in parte ancora da approfondire e forse scoprire. Cerchiamo qualche pista di ricerca. Come gi scritto incerta la data di produzione delle prime bottiglie di spumante in Italia, anche perch la definizione stessa di spumante in passato era molto incerta. Vino con bollicine? Vino vivace e frizzante? Non c erano parametri tecnici certi come oggi per i quali si definisce un vino spumante quando la sovrapressione supera almeno i 3 bar. D altronde nella Bibbia si legge: Una coppa ove spumeggia un vin...sostenuta dalle mani dell Altissimo, da Javh . Citiamo che Andrea Bacci, nella sua grandiosa opera De Naturali Vinorum Historia di fine Cinquecento, segnala vini spumosi che leniscono dilettosamente mordenti . Accenni a spumanti si trovano anche in Francesco Redi (1626-1698) e in Padre Rodolfo Acquaviva (1658-1729), in riferimento al Moscadello di Montalcino e al Sangiovese. Negli scritti del religioso ci sono vari accenni alle rifermentazioni, ma si tratta di vini vivaci, briosi, non fermi insomma. In vero Figura 1. A inizio Novecento, cantinieri della Gancia intenti a scaricare l uva dalle bigonce. Tratta da Patrizia Cirio Carlo e Camillo Gancia , Gribaudo Editore CULTURA E SOCIETÀ Le prime bottiglie di spumante italiano 61