BACCO TRA LE NOTE di ALBERTO ANGELINO 4/2024 CULTURA E SOCIETÀ 64 Maurizio Martinotti, la musica folk e il vino L ideatore del festival Folkermesse ha riscoperto il valore della musica popolare e del suo legame con la civilt contadina Lo scorso numero abbiamo parlato di Ottavio Ottavi, enologo casalese interessato alla composizione musicale e in questa puntata parliamo di un musicista, suo concittadino, con la passione per tutto quanto ruotava attorno al vino. Detta cos non sembra una grande scoperta, in fondo la bevanda ha influenzato 3000 anni di musica e canzoni, spesso per assimilazione diretta degli artisti. Ma a fare la differenza il personaggio: un cantore della sua terra che, quando si muoveva tra vigne e colline, era capace di restituirci perfettamente anche lo spirito per cui coltiviamo l uva, la spremiamo e la facciamo fermentare. Si chiamava Maurizio Martinotti,niente a che vedere con il Federico inventore dell omonimo metodo: di Martinotti pieno il Monferrato. Musicista, compositore, letterato, antropologo, curioso. Discreto nel modo di porsi, un gigante appena saliva sul palco con la sua ghironda. La storia del folk lo ricorda per il suo ruolo rile- Maurizio Martinotti e la sua gironda vante, avuto, a partire dagli anni 70, nella riscoperta della musica che si tramandava oralmente del Nord Italia. stato tra coloro che hanno contribuito maggiormente a raccoglierla, preservarla ma anche a rielaborarla in un nuovo canone discografico e concertistico che stato fondamentale per il successo del folk italiano negli anni 90 e 2000. Non esagerato affermare che senza di lui non ci sarebbe stata la scintilla che oggi vede decina di migliaia di ragazzi ballare alla Notte della taranta o correre per iscriversi a corsi di danze occitane. I gruppi da lui fondati hanno fatto la storia a cominciare da La Ciapa Rusa, nata nel 77, e poi i Tendach nt che hanno visto apporti quali Enzo Avitabile e dei Bottari di Portico. La sua creatura pi grande stata Folkermesse: trentaquattro edizioni dal 1983 al 2018: il festival folk per eccellenza che ha creato uno scambio culturale tra il Piemonte e tutte le musiche del mondo. Altrettanto internazionale la sua EYFO, Europe- an Youth Folk Orchestra che ha formato tanti giovani a questo genere. Aggiungiamoci anche il virtuosismo: pare che ai festival in Catalogna o a Valencia, la folla lo portasse in trionfo come una rock star. Infine, era anche un compositore eccellente, perfettamente a suo agio nel rielaborare gli stilemi musicali della giga o della curenta, come Beethoven faceva con la forma-sonata. Ci ha lasciato il 31 dicembre del 2021 e manca a parecchia gente, del mondo della musica e non. Era inevitabile che in occasione del concerto-tributo che gli ha recentemente dedicato la sua citt , Monica Massa mi mettesse la pulce nell orecchio, dicendo che sarebbe stato interessante per Bacco tra le note scoprire se in tutta questa cultura popolare analizzata da Martinotti ci fosse una relazione con il vino. La direttrice aveva visto giusto, la relazione c era, ma scoprire quanta ha riservato molte sorprese. IL RAPPORTO TRA LA MUSICA POPOLARE E IL VINO Intanto quando parliamo di folk ed enologia ci troviamo di fronte a un rapporto indistricabile e non solo perch il vino, l atto del bere o di ubriacarsi viene menzionato pi o meno esplicitamente in un gran numero di canzoni, ma perch parte dell humus della musica popolare, come ci spiega bene Giancarlo Nostrini, che da 40 anni si occupa della divulgazione del folk in Italia: Tanti canti sono nati proprio in osteria, favoriti dallo stare bene in compagnia e dal poter scherzare in musica sui fatti e le persone di una comunit . Poi c tutto un repertorio come quello franco-ticinese di chansons boire, vale